Medicina di genere in oftalmologia: un approccio multidisciplinare

Cos’è la medicina di genere, e come si applica all’oftalmologia? Tutto ciò che c’è da sapere in un corso FAD da 18,6 crediti ECM

Sommario

  1. Differenze di genere nella salute
  2. L'importanza di un approccio interdisciplinare
  3. Multidisciplinarietà e medicina di genere in oftalmologia
  4. Il corso di formazione ECM

La medicina di genere nasce dall'idea che le differenze tra uomini e donne in termini di salute non siano solo legate alla biologia e alla funzione riproduttiva, ma anche a fattori ambientali, sociali, culturali e relazionali. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce il genere come il risultato di criteri costruiti su parametri sociali riguardanti comportamenti, azioni e ruoli attribuiti a un sesso. Queste diversità si manifestano nei comportamenti, negli stili di vita, nello stato di salute e nel ricorso ai servizi sanitari, influenzando la percezione del dolore e l'atteggiamento verso la malattia.

Differenze di genere nella salute

La medicina di genere studia l'influenza delle differenze biologiche e socio-economiche sullo stato di salute. Uomini e donne presentano incidenze, sintomatologie e gravità diverse per molte malattie comuni. Le donne si ammalano più frequentemente, consumano più farmaci e sono più soggette a reazioni avverse rispetto agli uomini, che tendono ad avere un'aspettativa di vita inferiore e un maggior rischio di incidenti e suicidi. Anche patologie considerate femminili, come l'osteoporosi, possono colpire gli uomini, ma spesso non sono riconosciute. La risposta alle terapie può variare significativamente tra i sessi a causa di differenze fisiologiche, come peso e composizione corporea.

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L'importanza di un approccio interdisciplinare

La medicina di genere richiede un approccio interdisciplinare che consideri l'influenza del sesso e del genere su fisiologia, fisiopatologia e patologia. È fondamentale superare la pratica basata su sperimentazioni condotte prevalentemente su uomini, per studiare tutte le malattie che affliggono uomini e donne. Questo include l'attenzione a parametri come età, etnia, livello culturale e condizioni socio-economiche. Considerando anche le esigenze specifiche delle persone transessuali e intersessuali, si può garantire la centralità del paziente e la personalizzazione delle terapie, migliorando l'appropriatezza degli interventi e rispettando le differenze di genere.

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Multidisciplinarietà e medicina di genere in oftalmologia

La multidisciplinarietà e la medicina di genere stanno guadagnando crescente considerazione e interesse nel campo dell'oftalmologia. Molte manifestazioni sistemiche, fisiologiche e patologiche si riflettono nell'apparato visivo, rendendo indispensabile un approccio multidisciplinare per affrontarle in modo efficace. Alcune anomalie del sistema oculare possono essere temporanee e risolvibili con soluzioni semplici e a breve termine.

Tuttavia, esistono situazioni più complesse che coinvolgono patologie oculari e sistemiche significative. Queste richiedono non solo un intervento specialistico oftalmologico, ma spesso anche un approccio multidisciplinare. Questo tipo di collaborazione è fondamentale per gestire patologie che hanno ripercussioni sia sugli occhi che sul resto del corpo, garantendo così un trattamento più completo e mirato.

Ci sono inoltre situazioni che necessitano di essere chiarite, poiché basate su giudizi pregiudiziali non scientificamente validati. Questi giudizi possono generare ansia e preoccupazione sia nelle pazienti donne che nel personale medico. È quindi essenziale basare le valutazioni e i trattamenti su evidenze scientifiche valide, promuovendo un'informazione accurata e riducendo inutili preoccupazioni.

Il corso di formazione ECM

Il corso FAD “Medicina di genere in oftalmologia: un approccio multidisciplinare”, presente sulla piattaforma Consulcesi Club (18,6 crediti ECM), i cui responsabili scientifici sono la dottoressa Stefania Speranza e il dottor Danilo Mazzacane, entrambi di GOAL (Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi) mira proprio a fornire competenze per la gestione multidisciplinare e di genere in varie condizioni fisiologiche e patologiche dell'apparato visivo.

L'obiettivo del corso è migliorare la sinergia tra gli oculisti che operano in strutture sanitarie pubbliche e private e collaborare con specialisti di altre branche mediche, con particolare attenzione al periodo della maternità, per garantire la migliore assistenza alle donne.

Di: Arnaldo Iodice, giornalista

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