Ex specializzandi, approvato all’unanimità odg alla Camera. Pagano (Fi): “Un grande successo per i medici”

Un ordine del giorno al decreto n.69/2023 segna un momento di svolta per gli ex specializzandi che non hanno ricevuto il corretto trattamento economico durante gli anni di scuola post-laurea. Consulcesi: “I tribunali ne terranno conto”

Sommario

  1. Pagano (Fi): “L’intento è rendere giustizia a decine di migliaia di medici privati di un diritto”
  2. Consulcesi: “Punto di svolta decisivo, i tribunali ne terranno conto”

Un ordine del giorno al decreto n.69/2023, approvato all’unanimità, segna un momento di svolta per i medici ex specializzandi che non hanno ricevuto il corretto trattamento economico durante la loro formazione post-laurea. Il deputato Nazario Pagano (Forza Italia), presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, ha definito questo risultato come un “grande successo” che finalmente “garantisce giustizia ed equità a migliaia di medici” e sana “una questione annosa”.

Pagano (Fi): “L’intento è rendere giustizia a decine di migliaia di medici privati di un diritto”

L’onorevole Pagano ha spiegato a Quotidiano Sanità che la Camera dei Deputati ha approvato l’impegno del governo a estendere l’applicazione della borsa di studio a tutti i medici iscritti ai corsi di specializzazione dal 1983 al 1991, i quali non avevano ricevuto alcun compenso per il lavoro svolto. Questa decisione è stata influenzata dalla sentenza della Corte di Giustizia europea del 2022, che ha “chiarito la questione e imposto all’Italia di adeguarsi”.

Esiste però anche un’altra categoria di medici specializzandi che ha lottato per avere giustizia nel corso degli anni: si tratta di coloro che hanno frequentato la scuola di specializzazione in medicina tra il 1994 e il 2006. Questi medici hanno ricevuto l’indennità di base, ma non le compensazioni accessorie complete. “Sono stati quindi retribuiti in modo insufficiente rispetto a quanto previsto, e anch’essi meritano il riconoscimento della loro significativa differenza retributiva”, ha spiegato l’onorevole Pagano, aggiungendo che affronterà personalmente la questione una volta che i lavori parlamentari riprenderanno.

Sebbene sia ancora presto per conoscere i dettagli delle modalità di attuazione e l’ammontare complessivo dei risarcimenti, è evidente la volontà politica di “rendere giustizia a decine di migliaia di medici privati di un diritto acclarato”, sia per coloro che non hanno ricevuto alcuna remunerazione (1983-1991) che per coloro che l’hanno ricevuta in misura inferiore a quanto dovuto. Questo dimostra che la questione degli ex specializzandi del periodo 1983-2006 non è ancora risolta ed è in corso di evoluzione.

Consulcesi: “Punto di svolta decisivo, i tribunali ne terranno conto”

“La prima importante notizia è che in Parlamento si sia riappropriato del suo ruolo, in questi anni lasciato invece ai tribunali. C’è una forte e chiara volontà politica, da parte di questo Esecutivo, di porre fine a questa ingiustizia”, commenta il Presidente di Consulcesi Massimo Tortorella. Consulcesi, da oltre 20 anni impegnata a difendere i diritti dei medici ex specializzandi coinvolti in questa vicenda, ha ottenuto oltre 600 milioni di euro attraverso azioni collettive avviate negli ultimi anni.

Con la prospettiva di nuovi interventi in sedi istituzionali, da Consulcesi arriva dunque l’invito ai camici bianchi coinvolti di proseguire con determinazione la battaglia legale avviata. “Le nostre tesi, quelle che sosteniamo da sempre, hanno avuto l’ennesima conferma. Il lavoro di stimolo, ma anche collaborazione, verso le istituzioni sta già producendo importanti risultati di cui i tribunali dovranno necessariamente tenere conto”, conclude Tortorella.

Di: Arnaldo Iodice

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