Responsabilità professionale medica: i 5 passi da fare subito

Ti trovi coinvolto in un caso di contenzioso o vuoi saperne di più sul mondo della responsabilità professionale medica? Consulta la Guida Consulcesi Club sui 5 passi essenziali in caso di necessità.

Sommario

  1. Ricostruzione del trattamento sanitario oggetto di contestazione
  2. Individuazione studio legale
  3. Individuazione di altre figure professionali
  4. Definizione strategia difensiva
  5. Predisposizione e invio scritti difensivi

Sapere di essere coinvolti in una richiesta risarcitoria per responsabilità professionale è profondamente frustrante e spesso determina, per il timore delle conseguenze, uno stato di confusione e perdita di lucidità con il rischio di commettere errori che possono pregiudicare l’adozione della migliore strategia difensiva.

Per questi motivi, Consulcesi Club con il servizio “Mio Avvocato”, che da anni fornisce consulenza ed assistenza legale e medico legali nel settore della RESPONSABILITÀ
SANITARIA
, ha ritenuto opportuno predisporre alcune LINEE GUIDA che, in modo semplice e chiaro, possano rappresentare un sostegno per chiunque dovesse affrontare una richiesta di risarcimento danni da parte di un paziente.

I consigli che seguono non hanno carattere di completezza e non rispondono ad un criterio strettamente cronologico, dovendosi sempre valutare caso per caso ricorrendo all’assistenza di un avvocato esperto in materia.

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Conosci le norme che regolano la responsabilità professionale per i professionisti sanitari? Resta informato e tutelato con la Guida Consulcesi Club.

Ricostruzione del trattamento sanitario oggetto di contestazione

Ricevuta la richiesta di risarcimento del danno, si deve subito procedere alla raccolta di tutta la documentazione sanitaria di cui si è in possesso, acquisendo anche quella che fosse eventualmente nella disponibilità di terzi, inclusa la struttura sanitaria presso la quale è stata svolta la prestazione incriminata. Questa documentazione deve essere richiesta mediante un’istanza di accesso agli atti, avendo cura di far protocollare la richiesta, ovvero di inoltrare apposita missiva via posta elettronica certificata (pec), oppure inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno.

È sempre bene richiedere copia conforme all’originale della documentazione sanitaria necessaria (cartella clinica, diario infermieristico ecc…) per avere certezza che quanto poi ricevuto dalla struttura sia coerente con quanto effettivamente in suo possesso, senza dover correre il rischio di vedersi contestata l’incompletezza della stessa o di non poter fruire di un documento rilevante ai fini probatori. Sulla scorta della documentazione raccolta e della rievocazione mnemonica dei fatti occorsi, si dovrà quindi compilare una relazione cronologica di quanto avvenuto, individuando per ciascun fatto la prova documentale e/o testimoniale eventualmente disponibile.

Nel medesimo contesto, si dovranno ricercare, menzionare ed allegare le linee guida (elaborate da enti e società scientifiche iscritte all’Elenco depositato presso il Ministero della Salute e raccolte nel SNLG) effettivamente applicate nel trattamento effettuato evidenziando, in caso di scostamento dalle stesse, le ragioni giustificatrici della condotta attuata sulla scorta dei parametri clinici relativi al caso concreto.

Importante è l’acquisizione del modulo di consenso informato raccolto dal paziente, con relativa descrizione delle modalità di assunzione dello stesso e dei testimoni disponibili a confermare la comprensione delle informazioni rese al paziente.

Individuazione studio legale

Individuare uno studio legale qualificato e possibilmente con una specifica expertise sia con riferimento al contenzioso relativo alla responsabilità sanitaria, sia in materia di diritto delle assicurazioni. Questa duplice competenza è necessaria dal momento che, venendo in rilievo un’attività per il cui svolgimento è richiesta al sanitario, ovvero alla struttura competente, la stipula di un’adeguata polizza assicurativa per la responsabilità civile può essere determinante conoscere la disciplina regolatrice dei contratti assicurativi, con le relative dinamiche gestionali per attivare con tempestività le coperture eventualmente esistenti.


Ovviamente, nel caso in cui le attività di cui al punto 1 si rivelassero particolarmente complesse e/o lunghe, è opportuno rivolgersi direttamente ad un avvocato per ricevere subito una consulenza legale sul proprio caso e, così, farsi guidare alle attività necessarie per una corretta difesa individuando, fin da subito, le iniziative da intraprendere con maggiore rapidità.
In questo momento, è infatti estremamente importante che all’avvocato incaricato venga consegnata, oltre alla copia della richiesta risarcitoria ricevuta ed alla propria versione dei fatti contestati, anche la copia dei contratti assicurativi stipulati a garanzia della personale responsabilità civile verso terzi, indicando altresì gli estremi dell’eventuale polizza contratta dalla struttura (pubblica o privata) a favore del dipendente e/o del libero professionista.

Qualora quest’ultimo elemento non sia disponibile, sarà opportuno richiederlo, sempre mediante apposita istanza di accesso agli atti, alla struttura sanitaria presso la quale sono avvenuti i fatti oggetto di contestazione.

Individuazione di altre figure professionali

Individuare, anche per il tramite dell’avvocato incaricato, un medico specializzato in medicina legale ed altro professionista specialista nella disciplina interessata dalla richiesta risarcitoria, sondando fin da subito la loro disponibilità all’eventuale assunzione di un incarico collegiale per la redazione di apposita relazione peritale sul caso, con relativa allegazione sia della documentazione sanitaria a sostegno che di quella attinente le linee guida applicate.

Definizione strategia difensiva

Raccolta tutta la documentazione sanitaria acquisita e la relazione peritale predisposta, concordare con il legale incaricato e con il collegio medico la migliore strategia a tutela degli interessi del sanitario, delineando le aree di azione per fronteggiare le iniziative intraprese dal paziente.

Predisposizione e invio scritti difensivi

Inoltrare, qualora richiesto, relazione tecnica alla struttura sanitaria (pubblica o privata) dove è stato svolto il trattamento sanitario in contestazione, con indicazione di tutti gli elementi, anche probatori, a conforto delle proprie difese. Inviare lettera di formale contestazione della richiesta risarcitoria ricevuta, invitando la controparte all’immediata desistenza dall’iniziativa. Spedire, nel rispetto dei termini (generalmente molto ridotti) previsti dallapropria polizza RC professionale, formale richiesta di apertura cautelativa del sinistro all’istituto assicurativo, allegando la relazione tecnica eventualmente predisposta a sostegno delle proprie ragioni, invitando l’assicuratore a non corrispondere alcunchè a titolo risarcitorio e a fornire aggiornamenti su qualsivoglia iniziativa transattiva.

Se hai ricevuto una richiesta di risarcimento danni da un paziente non perdere tempo, scegli immediatamente Consulcesi Club per ricevere una prima consulenza legale completamente gratuita che ti orienterà, fin dalle prime fasi, verso le tutele difensive più complete ed adeguate al caso concreto. Potrai poi scegliere, in piena libertà, di farti assistere dai migliori studi professionali che, in stretta collaborazione con i nostri medici legali, saranno prontamente a tua completa disposizione, a prezzi assolutamente concorrenziali, per garantirti la migliore e più completa difesa da qualsiasi addebito di malpratice, premurandosi altresì di coinvolgere le coperture assicurative eventualmente esistenti così evitando ogni possibile futura contestazione.

Di: Redazione Consulcesi Club

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