Obesità, diabete e tumori: quale correlazione?

Nell’intervista video Marco Gallo, Direttore Struttura Complessa Endocrinologia e malattie metaboliche dell’Ospedale di Alessandria, descrive la stretta correlazione tra obesità, diabete e rischio oncologico e suggerisce come contrastare i fattori di rischio

Sommario

  1. Obesità e diabete fattori di rischio oncologici
  2. Prevenzione primaria: l’importanza dello stile di vita
  3. Curare il paziente a 360 gradi

Il diabete mellito e l’obesità (un elevato indice di massa corporea (BMI), maggiore o uguale a 25 kg/m2) sono fattori di rischio oncologici. Sono stati, infatti, inseriti tra le cause di mortalità e morbilità in tutti i paesi del mondo e associati anche ad un aumentato rischio di sviluppo di diversi tumori. Con l’aumentare della prevalenza di questi pericolosi fattori per il cancro, dovrebbe aumentare l’impegno per la prevenzione e la diagnosi precoce di queste condizioni.

Nell’intervista video Marco Gallo, Direttore Struttura Complessa Endocrinologia e malattie metaboliche dell’Ospedale di Alessandria riferisce la stretta correlazione tra obesità, diabete e rischio oncologico. E non solo: evidenzia come malattie metaboliche importanti implichino prognosi peggiori, ridotta risposta alle terapie e maggiore difficoltà di cure. Poi, ricorda che lo stile di vita di ognuno di noi può incidere sullo sviluppo della malattia oncologica e non solo. In un’ottica di prevenzione primaria, infatti, i più noti fattori di rischio sono rappresentati da: fumo, alimentazione scorretta, sedentarietà e abuso di alcol.

Obesità e diabete fattori di rischio oncologici

Dottore qual è la correlazione tra obesità, diabete e rischio oncologico?

“Da molti anni si studia la correlazione tra alcune condizioni metaboliche, tra le quali obesità e diabete e i tumori. Ed è sempre più chiaro che rappresentano importanti fattori di rischio oncologici. Non è tutto: vale anche una correlazione con la prognosi di questi pazienti. Malattie metaboliche importanti implicano prognosi peggiori, ridotta risposta alle terapie e maggiore difficoltà di cure.

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Prevenzione primaria: l’importanza dello stile di vita

Come contrastare i fattori di rischio?

“Con le nuove armi che abbiamo a disposizione, dobbiamo cercare di contrastare questi fenomeni già alle loro radici. In che modo? Con un miglioramento dello stile di vita, usando i farmaci e le procedure che ci aiutano a migliorare queste condizioni metaboliche e cercando di curare il paziente a 360 gradi per tutti gli aspetti. Anche perché si tratta di situazioni a larghissima prevalenza che stanno modificando un po’ la nostra attività clinica quotidiana”.

Curare il paziente a 360 gradi

Nell'approccio terapeutico, può essere importante l'interazione tra specialisti?

"L'approccio terapeutico diventa fondamentale e sempre più importante, rispetto ad una volta, l'interazione tra specialità diverse. Per questo, è stata creata una sinergia tra società scientifiche diverse: Amd, Aiom, società italiana di endocrinologia e società italiana di farmacologia. Per cercare di approfondire gli aspetti epidemiologici, fisiopatologici, clinici e terapeutici perché solo da una discussione, da un confronto continuo possiamo migliorare il nostro approccio ai pazienti".

Di: Viviana Franzellitti, giornalista

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