Gli ormoni della felicità: viaggio nel mondo della biochimica emotiva

Per il giorno di San Valentino, un viaggio tra gli “ormoni della felicità” e i più recenti corsi ECM dedicati a questi, al benessere psicologico ed emotivo.

Sommario

  1. Serotonina: custode del buon umore
  2. Ossitocina: l’ormone “dell’amore”
  3. Dopamina e le altre catecolamine
  4. Endorfine: il rimedio naturale contro lo stress

Negli intricati meandri del benessere psicofisico umano, un ruolo cruciale è svolto dagli “ormoni della felicità”. Queste molecole biochimiche, noti anche come neurotrasmettitori, hanno il potere di modulare il nostro stato emotivo e influenzare significativamente la percezione del benessere. Comprendere come agiscono questi ormoni è fondamentale per sviluppare approcci terapeutici mirati e promuovere la salute mentale.

Serotonina: custode del buon umore

La serotonina agisce sia da neurotrasmettitore che da ormone ed è presente in diversi tessuti, inclusi il cervello, il tratto gastrointestinale, i polmoni, i reni e le piastrine. Tradizionalmente associato al buon umore, poiché i suoi livelli sono implicati nella regolazione di importanti funzioni come sonno, appetito, ed ansia, il ruolo della serotonina è in realtà molto più complesso e ancora al centro di indagini.

Come si racconta più approfonditamente nel corso di formazione “Limerenza: quando l’innamoramento diventa patologia”, si registra una marcata riduzione di questo neurotrasmettitore soprattutto nelle prime fasi dell’innamoramento, proprio come si verifica nei pazienti affetti da disturbi ossessivi. L’amore dopo tutto, come spiega la professoressa Maria Grazia Gori, curatrice del corso, “è una specie di ossessione”.

Il corso, in formato ebook da 9 crediti ECM, guarda in particolar modo allo stato intermedio tra l’innamoramento sano e la relazione tossica, identificato appunto come “limerenza”. L’argomento è ancora ignoto alla maggior parte degli operatori sanitari, persino tra psicologi e medici, ma ad oggi colpisce tra il 5 e il 20% dei soggetti nel corso dell’intera esistenza.

La crisi economica, i disastri naturali, la pandemia, le guerre e la crisi climatica, stanno mettendo alla prova il nostro equilibrio psichico, alimentando in sempre più persone stati di ansia, depressione”, oltre che a “paure per molti aspetti ancora fortemente sottovalutate come quella della solitudine, della morte e della malattia, – spiega la Gori – Si tende così, a trovare rifugio e consolazione nella relazione romantica, o meglio nella ricerca spasmodica di questa, finendo col passare da una relazione ad un’altra senza mai sentirsi realmente ‘interi’, come la storia della ‘mezza mela’ erroneamente ci insegna”.

Nel corso da 10.5 crediti ECM “Anuptafobia: la paura di rimanere soli, si esplora quella che è comunemente note come la “sindrome di Bridget Jones,” ossia la paura intensa e irrazionale, spesso associata al retaggio culturale che suggerisce alle donne di trovare un partner e creare una famiglia in questa fase della vita.

Secondo Gori, esperienze come abbandoni, tradimenti e rifiuti possono contribuire al senso di inadeguatezza che porta all’anuptafobia. Nonostante la sua rilevanza clinica e il potenziale impatto sulla salute mentale, incluse condizioni come attacchi di panico e depressione, l’anuptafobia rimane spesso sottovalutata. A volte viene confusa erroneamente con la dipendenza affettiva, altre con ansia, depressione, ossessioni e ruminazioni.

Ossitocina: l’ormone “dell’amore”

L’ossitocina è un ormone di natura proteica che ha principalmente effetti sulla mammella e sull’utero. Durante il travaglio e il parto, induce contrazioni uterine facilitando l’espulsione del feto. Nell’allattamento, la suzione del bambino stimola il rilascio di ossitocina, favorendo la contrazione muscolare intorno alle ghiandole mammarie e aumentando l’eiezione del latte. Contrariamente alla prolattina, l’ossitocina risponde a stimoli fisici o psichici legati all’allattamento.

Oltre alle sue funzioni ormonali tradizionali, più recenti studi suggeriscono una connessione tra l’ossitocina e la formazione di legami emotivi intensi, comportamenti sociali, sessuali ed affettivi. Negli uomini, ad esempio, influisce sul piacere sessuale, l’eiaculato e la mobilità degli spermatozoi, favorendo la formazione di legami emotivi e l’instaurarsi dell‘istinto parentale. Anche il legame di attaccamento madre-bambino è ampiamente dimostrato essere collegato all’ossitocina, instaurandosi sin dalla nascita per l’azione congiunta di questo importante ormone con altri neuromediatori.

Al rapporto genitore-figlio guarda in particolar modo il corso di formazione “Famiglia: il ruolo dell’educazione e le conseguenze psicologiche del divorzio. “Se il divorzio di una coppia genitoriale di per sé non va considerato come un episodio traumatico all’interno del percorso di vita di un bambino – ha ribadito Stefano Lagona, psicologo e psicoterapeuta, introducendo il corso ECM da 4.5 crediti ECM – è un processo che necessita di elaborazione, tempo e a volte di sostegno da parte di un esperto, per le possibili ripercussioni a livello sociale, affettivo ed emotivo sul bambino di oggi e sull’adulto che sarà”.

Dopamina e le altre catecolamine

La dopamina è nota come l'”ormone della felicità” ed è coinvolta nella sensazione di piacere e nella ricompensa. Rilasciata durante esperienze gratificanti, come il cibo delizioso, il successo o l’amore, la dopamina motiva e rinforza i comportamenti che ci portano gioia. Un adeguato bilanciamento di dopamina è essenziale per il benessere emotivo. Tuttavia, dopamina, adrenalina e noradrenalina (note come catecolamine), sono strettamente collegate tra loro.

La noradrenalina (o epinefrina), riveste un ruolo fondamentale nella risposta fisiologica a situazioni stressanti o traumatiche, che possono generare stati di tensione, paura e allarme. Si ritiene che questo neurotrasmettitore, che funge anche da ormone insieme alle altre catecolamine, abbia un impatto nella gestione della risposta agli eventi traumatici. Inoltre, è stato evidenziato un legame tra l’alterazione dei sistemi neuronali che utilizzano le catecolamine come neurotrasmettitori e il Disturbo da Attacchi di Panico.

Tra i più recenti corsi Consulcesi dedicati a nuove paure, spicca Eco-ansia: effetti del mutamento climatico sul benessere psicologico”. Il corso in formato ebook (3.0 crediti ECM) esplora la complessa relazione tra l’evoluzione del clima e la salute mentale umana, analizzando come i cambiamenti climatici possano influenzare in modo significativo sia l’individuo che la collettività. Affronta quindi le principali manifestazioni psicologiche legate alle variazioni climatiche, come ansia, depressione, stress cronico e sensazione di impotenza, mettendo in luce le possibili manifestazioni di tali sintomi in relazione all’ambiente circostante.

Ai meccanismi di difesa contro lo stress fisico e psichico guarda invece il corso “Antistress: teoria e pratica” (6.0 crediti ECM). Affidato a Serena Missori, la formazione in modalità ebook affonda le sue radici nella medicina funzionale per fornire strumenti e conoscenze necessarie al professionista sanitario per accompagnare i pazienti nella gestione degli effetti negativi dello stress su corpo e mente. L’esperta, specializzata in Endocrinologia e Malattie del Ricambio, approfondisce inoltre il ruolo cruciale dell’alimentazione e dell’integrazione specifica per la nostra salute psichica.

Endorfine: il rimedio naturale contro lo stress

Le endorfine sono considerate gli “analgesici naturali”, prodotti durante l’esercizio fisico, il ridere e altre attività piacevoli dal cervello. Queste sostanze chimiche agiscono come veri e propri antidolorifici riducendo la percezione del dolore e inducendo una sensazione di euforia, spesso chiamata “euforia dell’atleta“. Le endorfine, oltre ad aumentare la tolleranza al dolore, svolgono un ruolo significativo in diverse funzioni fisiologiche, tra cui la regolazione del ciclo mestruale, la secrezione di ormoni come GH, ACTH, prolattina, catecolamine e cortisolo, la promozione del senso di benessere e appagamento dopo un rapporto sessuale, il controllo dell’appetito e dell’attività gastrointestinale, la regolazione della termoregolazione e del sonno.

Di: Redazione Consulcesi Club

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