La formazione ECM si è evoluta tantissimo nel corso degli ultimi anni grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie, che hanno permesso ai provider di creare corsi formativi sempre più fruibili ed efficaci. Ma cosa dovrebbe cambiare nel sistema ECM per renderlo più attrattivo nei confronti degli operatori sanitari? E quali sono state le principali difficoltà che i professionisti sottoposti all’obbligo formativo nel affrontare l’attuale triennio? Ne abbiamo parlato con il professor Giuseppe Petrella, presidente Istituto Tumori IRCCS Crob.
Le difficoltà degli operatori sanitari a formarsi
Professore, quali sono state le difficoltà principali che i professionisti sanitari stanno riscontrando in questo triennio per soddisfare i requisiti ECM?
Indubbiamente, la professione sanitaria è molto complessa. Un medico può trovarsi in pronto soccorso senza sapere quanto tempo avrà a disposizione per aggiornarsi. Se si presenta un'urgenza, deve necessariamente andare in sala operatoria. Penso che la soluzione più opportuna per molti colleghi sia la formazione a distanza, perché oggi rappresenta l’opzione più semplice e immediata. In questo modo, è possibile ritagliarsi uno spazio di tempo e dedicarlo alla formazione.
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Strumenti e incentivi per la formazione
In questo senso, quali strumenti o incentivi potrebbero essere adottati per stimolare una maggiore partecipazione ai corsi?
Bisogna far comprendere ai colleghi che le metodologie di formazione non sono più quelle di una volta. Negli ultimi anni si sono fatti passi da gigante e oggi, grazie all’intelligenza artificiale, al Metaverso e ad altre tecnologie avanzate, è molto più semplice e accessibile seguire i corsi di aggiornamento.