Il 31 dicembre rappresenta una scadenza cruciale per oltre 30mila veterinari in Italia, poiché è l'ultimo giorno per accumulare i crediti ECM necessari a completare il fabbisogno formativo del triennio 2020-2022 (il cui termine è stato prorogato di un anno).
Analogamente agli altri operatori del settore, i veterinari sono tenuti a raccogliere almeno 150 crediti per evitare sanzioni, che potrebbero includere addirittura la sospensione dall'ordine professionale. Un ulteriore aspetto critico riguarda l'approvazione imminente dei decreti attuativi della Legge Gelli-Bianco. Questi decreti daranno attuazione alla norma che lega il soddisfacimento dell'obbligo ECM al 70% dei crediti raccolti con l'efficacia della copertura assicurativa. I professionisti che non raggiungeranno questa percentuale nel triennio 2023-2025 si troveranno privi di copertura assicurativa, aumentando il rischio in caso di controversie legali.
"Soddisfatti di questo primo incontro"
Per evitare questo genere di problematiche, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha incoraggiato la partecipazione dei professionisti sanitari ai corsi di formazione ECM. Tuttavia, è importante sottolineare che non sono previste ulteriori proroghe, ed è dunque imperativo per i professionisti rispettare la scadenza del 31 dicembre.
Pochi giorni fa si è riunita, per la prima volta, la nuova Commissione nazionale per la formazione continua in medicina. Presente all’incontro, in rappresentanza della Federazione nazionale degli ordini dei veterinari italiani, anche la vicepresidente Daniela Mulas. “Siamo particolarmente soddisfatti di questo primo incontro, in quanto il ministro Schillaci ha ribadito l’importanza di una revisione del sistema ECM, che è anche uno degli obiettivi della nostra Federazione. E quindi si lavorerà su una semplificazione delle procedure per snellire il sistema nel suo complesso e favorire, in questo modo, anche l'acquisizione dei crediti ECM”.
E sono proprio questi crediti a rappresentare “un elemento fondamentale nella formazione continua di tutti i professionisti sanitari. Ci auguriamo – prosegue Mulas – di poter, in questo modo, riuscire anche a colmare quel gap che manca nell’acquisizione dei crediti da parte di una fetta di professionisti, dato che il ministro Schillaci ha ribadito che non ci saranno ulteriori proroghe”.
A tal proposito, l’ultimo decreto Milleproroghe ha introdotto i crediti compensativi per i professionisti che non hanno raggiunto il numero necessario di crediti nei trienni passati, ovvero 2014-2016 e 2017-2019. Con questi crediti compensativi è possibile anche per loro regolarizzare la situazione e soddisfare i requisiti formativi richiesti.
“Da parte nostra – continua Mulas – ci impegneremo anche per fornire ai colleghi ulteriori strumenti” per completare il proprio fabbisogno formativo, “ma di certo si tratta di un punto di partenza per un triennio che si dimostra ricco di elementi di novità che ci fanno assolutamente piacere e ci fanno ben sperare”.
Tra le novità a cui fa riferimento la vicepresidente della Fnovi ci sono anche strumenti innovativi come la digitalizzazione, la simulazione e l’intelligenza artificiale. Ciò significa che, propriamente sviluppati, questi strumenti possono diventare un grande aiuto per i professionisti sanitari nell’ambito della formazione (e non solo). Basti pensare che, al momento della sua nascita nel 2002, l’aggiornamento continuo non prevedeva la formazione a distanza, che oggi ne è invece un vero e proprio pilastro.
“Questo aspetto – spiega Mulas – sarà di certo uno degli elementi cardine del sistema, in quanto implementare anche le capacità, le abilità e le competenze digitali di tutti i professionisti della sanità è diventato un elemento fondamentale. Temi come la telemedicina e l’intelligenza artificiale rappresentano ormai requisiti imprescindibili per ogni professionista sanitario”.