Formazione ECM, Gagliano (Opi Genova): "Partecipazione in crescita, ma ancora lontani dai target previsti"

L'intervista a Carmelo Gagliano, presidente Opi Genova e consigliere comitato centrale Fnopi, sulla situazione della formazione ECM per i professionisti sanitari. Novità, sfide e opportunità nel panorama formativo 2025.

Sommario

  1. Un anno al termine del triennio formativo
  2. Le conseguenze per gli inadempienti

La formazione continua rappresenta un pilastro fondamentale per garantire competenze aggiornate e risposte adeguate alle sfide del sistema sanitario. A un anno dalla conclusione del triennio formativo, emerge un quadro di luci e ombre: da un lato, un rinnovato interesse da parte degli infermieri verso gli eventi formativi; dall'altro, il mancato raggiungimento dei target previsti dal programma ECM, con conseguenze significative per i professionisti inadempienti. L'importanza della formazione non è solo etica, ma anche normativa, poiché influisce direttamente sulla qualità dei servizi offerti alla cittadinanza e sulle opportunità di crescita professionale degli infermieri.

Ne abbiamo parlato con Carmelo Gagliano, presidente Opi Genova e consigliere comitato centrale Fnopi.

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Un anno al termine del triennio formativo

Presidente Gagliano, manca un anno al termine del triennio formativo. Qual è, secondo lei, il livello di partecipazione e completamento degli obblighi da parte degli infermieri fino a oggi?

La situazione ci lascia moderatamente ottimisti, perché stiamo assistendo a una ripresa di interesse e partecipazione agli eventi formativi. Durante l'emergenza Covid c’era stato un allontanamento dai momenti formativi, ma ora vediamo un lieve incremento, sia tra i colleghi neolaureati sia tra quelli che lavorano nelle diverse strutture. Tuttavia, siamo ancora lontani dai target previsti dal programma di Educazione Continua in Medicina. A Genova, ad esempio, circa il 68% dei colleghi ha completato l’obbligo formativo. Stiamo offrendo nuove opportunità formative di qualità per aiutare il restante 30% a colmare il gap. Questo è fondamentale non solo per affrontare al meglio le sfide dei servizi sanitari e sociosanitari, ma anche per garantire risposte appropriate e di qualità alla cittadinanza. Partecipare alla formazione continua non è solo un dovere etico, ma anche un’opportunità di confronto e crescita, specie nel lavorare in sinergia con altre professioni, un aspetto sempre più richiesto dalla popolazione.

Le conseguenze per gli inadempienti

Ci sono conseguenze importanti per gli infermieri che risultano inadempienti. Può spiegare quali sono?

L’obbligo formativo non è solo una questione etica e deontologica, ma è sancito dalla normativa per garantire professionisti sempre aggiornati e capaci di seguire gli sviluppi tecnologici, farmacologici e organizzativi. Chi non raggiunge almeno il 70% dei crediti formativi rischia di non essere coperto dall’assicurazione professionale. Inoltre, la formazione continua è un requisito fondamentale per accedere a nuovi incarichi e percorsi di carriera, specialmente per chi completa lauree magistrali e altri percorsi avanzati. Questo consente agli infermieri di essere valorizzati e di investire al meglio nella loro crescita professionale. L’autoformazione è uno strumento importante per acquisire crediti in modo flessibile, permettendo ai professionisti di mostrare le competenze acquisite sia nello studio che nell’esperienza. La formazione continua, quindi, non è solo un obbligo, ma un’opportunità per dimostrare il proprio valore e avanzare nella professione.

Di: Arnaldo Iodice, giornalista

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