Prorogata al 2027 la libera professione per gli operatori sanitari in area non medica

Un recente emendamento al Ddl Prestazioni sanitarie estende fino alla fine del 2027 la possibilità per professionisti come infermieri e ostetriche di esercitare la libera professione. Approfondisci

Sommario

  1. Le restrizioni del comma 2 del decreto-legge 127/2021
  2. Il vincolo temporale e le prospettive future

Un recente emendamento al Ddl Prestazioni sanitarie ha esteso fino al 31 dicembre 2027 la possibilità per i professionisti sanitari dell'area non medica, come infermieri e ostetriche, di esercitare la libera professione. Questa proroga risponde almeno in parte alle richieste della categoria, garantendo una maggiore flessibilità lavorativa per alcuni anni ancora. Tuttavia, la normativa continua a prevedere condizioni specifiche per accedere alla libera professione, in quanto richiede ai professionisti di ottenere autorizzazioni dalle aziende sanitarie di appartenenza.

Le restrizioni del comma 2 del decreto-legge 127/2021

Uno degli aspetti più rilevanti della normativa è il comma 2 del decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127, che impone vincoli rigidi per l'accesso alla libera professione. In particolare, i professionisti sanitari devono ottenere un'autorizzazione preventiva dall'azienda sanitaria di riferimento, la quale può negarla per esigenze organizzative o per altre motivazioni amministrative.

Secondo diversi esponenti del settore, questo requisito rende il percorso di accesso alla libera professione complesso e incerto, limitando di fatto le opportunità per molti lavoratori del settore sanitario.

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Il vincolo temporale e le prospettive future

La proroga fino al 2027 rappresenta senza dubbio un’opportunità, ma la natura temporanea del provvedimento continua a generare incertezza tra i professionisti sanitari. La mancanza di una soluzione strutturale potrebbe rendere difficile per infermieri, ostetriche e altri operatori pianificare investimenti e scelte di carriera a lungo termine. Una regolamentazione più stabile e meno restrittiva potrebbe favorire lo sviluppo della libera professione, migliorando la qualità dell'assistenza sanitaria e garantendo maggiori opportunità economiche ai professionisti del settore.

Di: Arnaldo Iodice, giornalista

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