Il Comitato valutazione sinistri (CVS), regolato dalla legge 24/2017 e dal decreto attuativo D.M. 15-12-2023 n. 232, è un organo multidisciplinare che gestisce i sinistri nelle strutture sanitarie, valutandone la fondatezza medico-legale, clinica e giuridica. Ha il compito di prevenire il contenzioso identificando criticità nei processi sanitari e proponendo azioni correttive. Inoltre, collabora con le assicurazioni per definire le responsabilità e stima i fondi di rischio per garantire copertura economica.
Composto da esperti medico-legali, giuristi e specialisti in gestione del rischio, il CVS può includere ulteriori figure in base alla complessità del caso. Oltre a gestire i sinistri, supporta le direzioni sanitarie nel miglioramento della sicurezza delle cure, favorendo una cultura organizzativa basata sull’apprendimento continuo. I dati raccolti restano riservati e non utilizzabili in procedimenti legali, incentivando la segnalazione degli errori e promuovendo la sicurezza.
Ma quali sono le criticità dei CVS? Ne abbiamo parlato con Dalia Ranalletta, direttore Unità operativa complessa Medicina Legale della Asl Roma1.
Problemi e soluzioni per i Comitati valutazione sinistri
Secondo Ranalletta, i Comitati valutazione sinistri si trovano spesso ad affrontare criticità significative, legate in particolare alla carenza di risorse umane e finanziarie. Questi limiti rendono difficile per i comitati gestire adeguatamente il contenzioso, un compito che la normativa e le organizzazioni locali attribuiscono proprio a questi organismi.
Tra i problemi principali Ranalletta evidenzia la mancanza di personale medico-legale. In molte sedi, è presente un solo medico legale, il quale non può realisticamente far fronte all’intero carico di lavoro derivante dai numerosi contenziosi. Inoltre, la complessità di alcune situazioni richiede il coinvolgimento di ulteriori figure professionali, come liquidatori e specialisti nella gestione del rischio.
Per migliorare l’efficacia dei CVS, è fondamentale prevedere risorse adeguate e includere professionalità qualificate. Una maggiore dotazione di personale e competenze specialistiche consentirebbe non solo di affrontare con maggiore efficienza il contenzioso, ma anche di alleviare il peso eccessivo che grava sugli attuali operatori.