La Tossicologia Clinica è una branca della Medicina che si occupa della diagnosi e della cura di stati di intossicazione dovuti all’azione di sostanze che in qualche modo entrano in contatto con l’organismo umano. È una branca scientifica multidisciplinare che copre diverse aree di interesse: quelle classiche - chimica, biologia, farmacologia, medicina - e negli ultimi anni, è entrata a far parte delle “scienze forensi” contribuendo in maniera importante alla risoluzione di diverse controversie legali, alcune anche di rilevanza a livello mediatico e nazionale.
Si tratta di una disciplina medica che si occupa della diagnosi, trattamento e prevenzione delle intossicazioni da sostanze chimiche, farmaci, piante, metalli e veleni. Per medici ed operatori sanitari, è essenziale comprendere i meccanismi di azione delle sostanze tossiche, gli effetti clinici e gli strumenti diagnostici disponibili per gestire in modo efficace i pazienti esposti a sostanze potenzialmente letali. Le competenze cliniche, la corretta interpretazione dei dati di laboratorio e la conoscenza di rimedi rappresentano elementi cruciali nella pratica clinica quotidiana, specialmente nei contesti di emergenza.
Tossicologia applicata alla pratica clinica
La Tossicologia applicata alla pratica clinica è una disciplina fondamentale per medici e operatori sanitari perché consente di riconoscere, gestire e prevenire gli effetti nocivi delle sostanze chimiche e farmacologiche sull'organismo. La Tossicologia clinica si occupa di:
- Diagnosi e trattamento dell'avvelenamento acuto o cronico;
- Gestione degli effetti avversi di farmaci e sostanze chimiche;
- Prevenzione dell'esposizione a tossine ambientali, industriali o alimentari.
Il ruolo nella pratica clinica è la gestione delle emergenze tossicologiche, in termini di:
- Sovradosaggi di farmaci (es. analgesici, sedativi, oppiacei);
- Avvelenamento da sostanze chimiche (es. pesticidi, solventi);
- Intossicazioni alimentari o da funghi;
- Esposizione a gas tossici (es. monossido di carbonio).
Inoltre, si occupa dell’identificazione di sintomi tossici attraverso:
- Monitoraggio di segni clinici specifici;
- Test diagnostici di laboratorio (es. livelli plasmatici di farmaci, elettroliti, enzimi epatici).
Infine, prende in esame la sorveglianza sui rischi professionali:
- Valutazione dell'esposizione a sostanze nocive nei luoghi di lavoro;
- Educazione sanitaria per prevenire esposizioni accidentali.
Le sostanze tossiche di interesse clinico
La tossicologia studia, quindi, i sintomi, i meccanismi e i trattamenti degli avvelenamenti di persone e animali ad opera di droghe, veleni o farmaci. Il principale parametro per determinare la tossicità di una sostanza è la dose: infatti, quasi tutte le sostanze, in certe dosi o in determinate circostanze possono essere tossiche. Vediamo quali sono le principali sostanze tossiche di interesse clinico, con particolare attenzione agli effetti fisiopatologici, ai segni e sintomi associati, e alla valutazione diagnostica mediante indagini di laboratorio.
Alcool (etanolo)
L'etanolo è una delle sostanze più frequentemente implicate in intossicazioni acute, sia accidentali che volontarie. La sua azione sul sistema nervoso centrale provoca dipendenza ed effetti che possono andare dalla lieve sedazione al coma profondo, alterazioni cognitive, motorie e comportamentali. In casi gravi, ipotermia, ipoglicemia, acidosi metabolica e depressione respiratoria.
Si può valutare mediante alcolemia, gap osmolare ed emogasanalisi (EGA).
Metanolo
Questi alcoli tossici sono presenti in prodotti industriali e domestici come quelli antigelo e i solventi) e possono causare intossicazioni potenzialmente fatali. Entrambi vengono metabolizzati in composti altamente tossici che provocano danni severi come acidosi metabolica grave, danno oculare (fino alla cecità) e sintomi neurologici.
La valutazione di laboratorio per verificare l’intossicazione consiste nella misurazione di livelli sierici, gap anionico e gap osmolare, EGA e funzionalità renale.
Oppioidi
Gli oppioidi sono una classe di farmaci analgesici che, in caso di sovradosaggio, possono indurre depressione respiratoria potenzialmente letale. L'uso improprio è un problema di salute pubblica sempre più diffuso. Si manifesta con: bradipnea, ipoventilazione, miosi (pupille puntiformi), sedazione profonda e arresto respiratorio nei casi più gravi.
Il sovradosaggio si diagnostica mediante screening tossicologico urinario, EGA e monitoraggio clinico.
Benzodiazepine
Le benzodiazepine sono di frequente utilizzate per trattare l’ansia, gli attacchi di panico e i disturbi del sonno. Possono causare sedazione e depressione del SNC quando assunte in eccesso, soprattutto insieme ad alcol o altri sedativi. I sintomi più noti sono: sedazione, ipotonia, alterazioni cognitive. Gli esami di laboratorio per valutarne un uso improprio sono lo screening tossicologico urinario e plasmatico per identificare la presenza del farmaco ed il monitoraggio generale del paziente.
Cocaina, amfetamine e MDMA (Ecstasy)
La cocaina è un potente stimolante che può causare gravi complicanze cardiovascolari e neurologiche, soprattutto in casi di abuso acuto. Amfetamine ed Ecstasy sono stimolanti del sistema nervoso centrale e si associano a un’elevata incidenza di complicanze cardiovascolari e metaboliche. Un abuso di cocaina può causare tachicardia, ipertensione, ischemia miocardica, agitazione psicomotoria, convulsioni. Si valuta con uno screening tossicologico urinario ed EGA.
Le conseguenze delle droghe sintetiche sono tachicardia, ipertermia, agitazione ed insufficienza renale. Si diagnostica sempre con uno screening tossicologico urinario, il dosaggio della CK (creatinchinasi), degli elettroliti e della funzionalità renale.
Paracetamolo
Il paracetamolo è un farmaco ampiamente utilizzato, ma in sovradosaggio può causare grave epatotossicità, spesso letale se non trattata tempestivamente. Si diagnostica testando i livelli sierici di paracetamolo, la funzionalità epatica: AST, ALT, bilirubina e l’INR.
Monossido di Carbonio
Il monossido di carbonio è un gas inodore e incolore che causa ipossia tissutale bloccando il trasporto di ossigeno da parte dell’emoglobina. Un’intossicazione di manifesta con cefalea, nausea, confusione, perdita di coscienza, acidosi metabolica, coma. L’avvelenamento si valuta con la carbossiemoglobina (co-ossimetria) e l’EGA.
La gestione delle intossicazioni richiede un approccio multidisciplinare che integri competenze cliniche, diagnostica di laboratorio e conoscenza dei protocolli terapeutici. Per i medici e gli operatori sanitari, è fondamentale riconoscere tempestivamente i segni di tossicità e intervenire con trattamenti specifici o supportivi. Un accesso rapido a test diagnostici avanzati e i rimedi più appropriati possono salvare vite e ridurre le complicanze a lungo termine.
Il corso ECM
Nel corso “Tossicologia generale e clinica” da 9,3 crediti ECM disponibile sulla piattaforma Consulcesi Club, si parte dalle basi di tossicologia generale per poi affrontare le diverse sottobranche della disciplina, con un’attenzione alla tossicologia clinica e alla tossicologia forense. Iniziando con cenni storici relativi alla nascita e all’evoluzione della disciplina e del rapporto uomo/sostanze tossiche, verranno trattate le principali sostanze da abuso, sia legali (alcool, farmaci da prescrizione) che illegali, valutandone effetti e metabolismo nell’uomo ed i marcatori biologici utilizzabili per la rilevazione del loro uso/abuso.
Verranno trattate le applicazioni forensi della disciplina e approfondita la figura del tossicologo forense quale consulente tecnico per giudice, pubblico ministero e avvocato difensore, con i principali ambiti di intervento. Il corso tratterà, poi, matrici biologiche e metodiche analitiche utilizzabili in tossicologia, valutandone possibilità di utilizzo, vantaggi e svantaggi, tempi di permanenza delle sostanze di interesse, oltre alle caratteristiche e all’eventuale validità medico-legale (forense) dei risultati ottenuti. In conclusione, si accennerà alle indagini difensive, ai concetti di perizia e di consulenza tecnica d’ufficio e di parte, alle figure del perito e del consulente di parte, arrivando alla “costruzione” e alla redazione di una relazione di consulenza tecnica tossicologico-forense.
Il Responsabile scientifico del corso è il dott. Luigi Sabbatella, biologo, ricercatore presso il Policlinico "Umberto I" di Roma, è consulente Tecnico per la Tossicologia Forense in ambito civile, amministrativo, penale e sportivo (antidoping), anche in alcuni casi di rilevanza nazionale e mediatica.
Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di orientarsi tra le diverse branche della tossicologia, imparando a riconoscere gli effetti e la valutazione di laboratorio delle principali sostanze di pertinenza tossicologica. Inoltre, verranno fornite le basi dell’approccio forense alla disciplina, per permettere ai discenti di applicare le conoscenze scientifiche acquisite nell’ambito della giurisprudenza di riferimento.