“La
salute e i
diritti sessuali e riproduttivi delle donne sono
diritti umani. (…) Gli Stati devono riconoscere e affrontare queste violazioni e impegnarsi fermamente per il progresso dell’uguaglianza di genere in questa
sfera cruciale della vita”, aveva dichiarato il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muižnieks nel 2017 pubblicando un rapporto su tale argomento.
Questo ribadiva che
tutti gli Stati europei devono garantire “il diritto alla vita, alla salute, alla privacy, alla non discriminazione e il diritto di non essere vittime di tortura e maltrattamento”, nonché a “un’
educazione sessuale completa, una
contraccezione moderna, e l’
accesso a un’interruzione di gravidanza sicura e
legale e a cure di qualità per la salute materna”.
Tali urgenze erano state ulteriormente avvalorate nel
2021 dall’Assemblea riunita in plenaria che, riconoscendo “la
salute sessuale e
riproduttiva come diritti umani fondamentali”, affermava che i diritti della Donna erano “al centro dell’azione” e “in cima alle priorità” dell’Ue.
I diritti sessuali in Europa
Nonostante tali mobilitazioni, in Italia come in molti altri Paesi europei, ancora oggi si è lontani dal vedere questi diritti riconosciuti.
Nel Belpaese, oltre alla mancanza di programmi di
educazione sessuale (e affettiva) nelle scuole, molte donne si vedono per esempio negato il diritto all’aborto a causa dell’alto numero di medici obiettori di coscienza.
Ma anche nel resto dell’Europa, come aveva sottolineato Muižnieks di fronte al Consiglio d’Europa, i
diritti sessuali e quindi il relativo
diritto al benessere sessuale “sono ancora negati o limitati a causa di norme, politiche e pratiche che in definitiva riflettono persistenti
stereotipi e
disuguaglianze di genere”.
Tra gli ultimi accadimenti, in Serbia la parata dell’EuroPride 2022 è stata annullata a causa di minacce di gruppi estremisti, secondo quanto dichiarato dal presidente Aleksandar Vucic; mentre altre politiche contro la “propaganda lgbt” continuano a diffondersi dalla
Russia all’
Ungheria fino all’ultimo caso della Romania; in
Polonia, già nota per la sua negazione del diritto all’aborto in quasi tutti i casi, è ora previsto un
registro delle gravidanze.
Il benessere sessuale
Dal momento che è definito come uno
stato di “benessere relativo alla sessualità che riguarda la
sfera fisica, emotiva, psicologica e sociale”, il
benessere sessuale è raggiungibile solo tenendo in considerazione
l’orientamento, l’identità di genere, l’espressione sessuale, le relazioni e il
piacere.
Secondo
l'Organizzazione Mondiale della Sanità, che pone questo concetto alla base
dei diritti sessuali, il raggiungimento di tale benessere è possibile solo attraverso l’accesso a informazioni affidabili sul sesso e sulla sessualità, a conoscenze circa i rischi del sesso non protetto e alla possibilità di avere cure sanitarie per l'apparato riproduttivo e vivere in un ambiente che promuove il benessere sessuale.
Oggi come (e forse più) di ieri allora sono vitali
giornate mondiali come quella che si celebra il
4 settembre, con le
azioni e le parole di sensibilizzazione che propone e con le quali cerca di incoraggiare e facilitare la consapevolezza sul tema.
In questo contesto, di fondamentale importanza è anche una
maggiore formazione in materia per i
professionisti della salute, i quali per primi hanno il compito di promuovere il raggiungimento di tale condizione.
La Giornata Mondiale della salute sessuale
Con lo scopo di
informare e
legittimare il tema della sessualità, nonché di
aumentare la consapevolezza attorno alla salute sessuale, nel 2010 la World Association for Sexual Health - WAS ha dichiarato il
4 settembre come la
Giornata mondiale della salute sessuale.
Il tema scelto per quest’anno è “
Let’s talk pleasure” (parliamo di piacere), un’occasione per tornare su uno degli argomenti ‘
tabù’ per eccellenza, e ribadire il principio secondo cui, contrariamente da quanto spesso si crede, il benessere sessuale non consiste solo nell’assenza di disfunzioni, malattie o infermità.
“Riconoscendo il
piacere sessuale come una
parte fondamentale dei diritti sessuali, della
salute sessuale e del
benessere sessuale”, l’associazione internazionale “esorta tutti i governi, le organizzazioni internazionali intergovernative e non governative, le
istituzioni accademiche, le
autorità sanitarie ed
educative, i
fornitori di assistenza sanitaria, i
professionisti che lavorano nel campo della sessualità” a “
promuovere l’esperienza sessuale e l’esperienza del piacere
nella legge e nella politica”, riconoscendo come queste siano ancora spesso ostacolate da
barriere radicate in diversi sistemi che comprendono norme,
costumi e
ingiustizie economiche.
Sex education e self-help
A scuola e a casa non se ne parla e di fronte alle informazioni presenti online, spesso approssimative o contradditorie, ci si sente soli e spaesati. Per cercare di colmare questa mancanza di conoscenze soprattutto attorno alla salute sessuale femminile, e incoraggiare la conversazione attorno ad argomenti tabù, negli ultimi anni sempre più
attiviste, psicologhe e sessuologhe ma anche
artiste e scrittrici, si stanno mobilitando mettendo in piedi iniziative e strumenti di informazione: dalla enciclopedia “di comunità” Pussypedia.net (per ora disponibile solo in inglese e spagnolo) alla piattaforma di
sex education Climax fondata in Francia nel 2019 con l’obiettivo “di creare uno spazio sicuro dedicato al benessere sessuale”.
Il ruolo dei professionisti nell’educazione sessuale
Troppo spesso quando ci si rivolge ad uno
specialista della salute, dal medico di base al ginecologo, si prova ancora
vergogna a parlare di esperienze e possibili disfunzioni sessuali e, quando si trova il coraggio di chiedere spiegazioni a questi, si deve fare i conti con una scarsa formazione e
retaggi culturali ancora fortemente radicati.
Lo testimoniano i tanti forum online sui quali giovani e meno giovani cercano consiglio e sostegno ma anche le tante esperienze raccolte da
Violeta Benini, “ostetrica poliedrica” specializzata in Sessualità Consapevole,
rieducazione e riabilitazione del pavimento pelvico, nota alla community online come la “Divulvatrice” che oltre a fornire servizi di consulenza, attraverso i suoi canali social e
corsi di formazione, come quello realizzato in collaborazione con
Consulcesi sui
tabù dell’anatomia e sessualità femminile affronta argomenti e falsi miti legati all’apparato riproduttivo e alla sessualità femminile.
Dall’imene all’anatomia della vulva, dalla verginità all’educazione sessuale, la Benini non lascia nulla non detto e approfondisce questioni come il dolore pelvico e quello mestruale, ma anche le cause legate alla difficoltà di provare piacere e le gravi conseguenze relative a violenze psicologiche.
Il corso “
Anatomia e sessualità femminile: abbattiamo i tabù”, organizzato con il provider leader nell’Educazione Continua in Medicina (ECM) e disponibile fino al
31 dicembre,
data ultima per conseguire i crediti formativi obbligatori previsti dalla Legge, si propone di formare, o meglio riformare, medici e personale sanitario, proprio su una molteplicità di problematiche che spesso vengono lasciate irrisolte: dal
dolore durante i rapporti sessuali, alle
contrazioni involontarie dei muscoli intorno alla vagina, fino alla
mancanza di desiderio, ponendo queste in relazione alle patologie e alle condizioni che ne sono concausa o che ne conseguono.
Sempre sul tema del benessere e della salute sessuale e femminile, il corso “
Paziente virtuale: gestire la PCOS con una corretta alimentazione” affronta il tema
della sindrome dell’ovaio policistico, una delle cause più comuni di infertilità. Il corso, in modalità interattiva prende in esame anche manifestazioni cliniche collegate al disturbo, come obesità, resistenza insulinica e irregolarità mestruali.
Sul
tema del ciclo mestruale e delle relative problematiche, ricordiamo anche la video-lezione “
I disturbi del ciclo mestruale: come individualizzare la terapia”: partendo dall’analisi di casi clinici, si struttura un percorso didattico volto a formare i professionisti sanitari sulle alterazioni del ciclo e sulle loro cause più comuni, con l’obiettivo di individuare terapie personalizzate ed efficaci.