Chiropratica e fisioterapia: approcci, connessioni e differenze

Scopri come la chiropratica e la fisioterapia si integrano per il trattamento del dolore e delle disfunzioni muscoloscheletriche, con approcci complementari per migliorare la mobilità e la qualità della vita.

Sommario

  1. Cos'è la Chiropratica?
  2. Cos'è la Fisioterapia?
  3. Differenze fondamentali tra chiropratica e fisioterapia
  4. Condizioni trattate dalla chiropratica e dalla fisioterapia: l’elenco
  5. Come scegliere tra chiropratica e fisioterapia?
  6. Le Leggi che regolano la chiropratica e la fisioterapia in Italia: un excursus normativo

La chiropratica e la fisioterapia sono due discipline della salute che condividono l'obiettivo comune di migliorare il benessere fisico, ma si differenziano in termini di approccio, formazione e tecniche utilizzate. Con l'aumento dell'interesse per trattamenti non invasivi per il dolore muscolo-scheletrico, è fondamentale comprendere come queste professioni si completano a vicenda. In questo articolo, esploreremo le connessioni tra chiropratica e fisioterapia, mettendo in evidenza le differenze principali e il ruolo di ciascuna disciplina nella gestione della salute fisica.

Cos'è la Chiropratica?

La chiropratica è una disciplina della salute incentrata sul trattamento e sulla prevenzione dei disturbi del sistema muscolo-scheletrico, con un'attenzione particolare alla colonna vertebrale. Il suo principio fondamentale è che il benessere generale del corpo dipenda da una colonna vertebrale sana e allineata. I chiropratici utilizzano tecniche manuali, come gli aggiustamenti spinali, per correggere le disfunzioni articolari, migliorare la mobilità e ridurre il dolore.

Tra gli obiettivi della Chiropratica rientrano:

  • Ripristinare l'allineamento spinale.
  • Migliorare la funzione del sistema nervoso.
  • Promuovere l'autoguarigione del corpo senza l'uso di farmaci o interventi chirurgici.

Cos'è la Fisioterapia?

La fisioterapia, invece, si occupa della prevenzione, del trattamento e della riabilitazione di pazienti affetti da condizioni che influenzano il movimento e la funzionalità fisica. I fisioterapisti utilizzano un mix di tecniche manuali, esercizi terapeutici, strumenti elettromedicali e programmi di riabilitazione personalizzati per migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Tra gli obiettivi della Fisioterapia rientrano:

  • Ripristinare la funzionalità muscolo-scheletrica.
  • Migliorare la forza, la flessibilità e la mobilità.
  • Ridurre il dolore e prevenire ulteriori lesioni.

Differenze fondamentali tra chiropratica e fisioterapia

La prima differenza riguarda certamente l’approccio al trattamento. Mentre la chiropratica si concentra principalmente sulla relazione tra la colonna vertebrale e il sistema nervoso, gli aggiustamenti spinali sono la tecnica principale, spesso utilizzata per trattare dolori alla schiena, al collo e problemi posturali. Così la fisioterapia ha un approccio più ampio e multidisciplinare. Include esercizi terapeutici, manipolazioni articolari, terapia manuale e uso di tecnologie come ultrasuoni o laser per trattare una vasta gamma di condizioni, dal recupero post-operatorio a patologie neurologiche.

I chiropratici seguono un percorso di laurea specifico in chiropratica, che include studi approfonditi di anatomia, neurologia e tecniche di manipolazione spinale. I fisioterapisti ottengono una laurea in fisioterapia e possono specializzarsi in diverse aree, come ortopedia, neurologia o geriatria.

Oltre alla formazione vi è anche differenza nei trattamenti. In Chiropratica, gli interventi sono prevalentemente manuali e si focalizzano sull'aggiustamento delle articolazioni, soprattutto quelle spinali. In Fisioterapia, i trattamenti includono una varietà di approcci, come esercizi, massaggi, terapia elettromedicale e programmi di riabilitazione personalizzati.

Chiropratica e Fisioterapia: connessioni e sinergie 

Nonostante le differenze, chiropratica e fisioterapia condividono molti obiettivi e possono essere utilizzate in modo complementare. Entrambe le discipline mirano a:

  • Alleviare il dolore.
  • Migliorare la mobilità.
  • Ottimizzare la qualità della vita dei pazienti.

Quando Chiropratica e Fisioterapia lavorano insieme? 

In molti casi, i pazienti possono beneficiare di un approccio combinato. Ad esempio:

  • Dolore cronico alla schiena: La chiropratica può fornire un sollievo immediato attraverso l'allineamento spinale, mentre la fisioterapia può aiutare a rafforzare i muscoli e prevenire recidive.
  • Riabilitazione post-infortunio: I chiropratici possono migliorare l'allineamento articolare, mentre i fisioterapisti si concentrano sul recupero funzionale attraverso esercizi e tecniche di riabilitazione.
  • Problemi posturali: La chiropratica corregge gli squilibri strutturali, mentre la fisioterapia lavora su muscoli e tessuti molli.

Condizioni trattate dalla chiropratica e dalla fisioterapia: l’elenco

Chiropratica: condizioni comuni trattate

  • Dolore cervicale.
  • Mal di schiena.
  • Sciatica.
  • Mal di testa tensivi o emicranie legate alla postura.
  • Problemi posturali e disallineamenti spinali.

Fisioterapia: condizioni comuni trattate

  • Lesioni sportive.
  • Recupero post-chirurgico (es. protesi d'anca o ginocchio).
  • Disturbi neurologici (es. ictus, sclerosi multipla).
  • Artrosi e artrite.
  • Tendiniti e distorsioni.

Innovazioni e tecnologie utilizzatenella Chiropratica

  • Chiropratica strumentale: L'uso di strumenti come il "Activator" per aggiustamenti spinali più delicati.
  • Terapie complementari: L'integrazione con tecnologie come la terapia laser a bassa intensità e la stimolazione elettrica.

Innovazioni nella Fisioterapia

  • Terapia elettromedicale: Ultrasuoni, tecarterapia e laser per il trattamento del dolore e l'accelerazione del recupero.
  • Telefisioterapia: Programmi di riabilitazione online per pazienti a distanza.
  • Realtà virtuale: Utilizzata per il recupero funzionale e neurologico.

Come scegliere tra chiropratica e fisioterapia?

Chiropratica: quando sceglierla?

  • Dolore acuto o cronico alla schiena o al collo.
  • Mal di testa legati a problemi posturali.
  • Problemi di allineamento spinale.

Fisioterapia: quando sceglierla?

  • Recupero post-operatorio o riabilitazione.
  • Lesioni muscolo-scheletriche (es. distorsioni, stiramenti).
  • Condizioni neurologiche o problemi di mobilità.

Chiropratica e Fisioterapia in Italia: cosa dice la legge?

In Italia, entrambe le professioni sono regolamentate da normative specifiche per garantire la sicurezza e l'efficacia dei trattamenti.

  • Chiropratica: è riconosciuta come professione sanitaria dal 2018, ma i chiropratici devono essere iscritti a un apposito registro professionale.
  • Fisioterapia: è una professione sanitaria regolamentata da decenni, con requisiti di laurea e abilitazione professionale.

L'Importanza della comunicazione tra professionisti

La collaborazione tra chiropratici e fisioterapisti può essere fondamentale per fornire un'assistenza completa al paziente. Una comunicazione aperta e coordinata garantisce:

  • Un piano di trattamento integrato.
  • Maggiore efficacia nella gestione del dolore.
  • Migliori risultati funzionali per il paziente.

La chiropratica e la fisioterapia offrono approcci distinti ma complementari alla gestione della salute muscolo-scheletrica. Scegliere tra l'una o l'altra dipende dalle condizioni specifiche del paziente, ma un approccio integrato può spesso fornire i migliori risultati. Mentre la chiropratica si concentra sull'allineamento spinale, la fisioterapia si dedica al recupero funzionale e al rafforzamento muscolare.

Le Leggi che regolano la chiropratica e la fisioterapia in Italia: un excursus normativo

In Italia, sia la chiropratica che la fisioterapia sono regolamentate da normative che ne definiscono la formazione, l'esercizio professionale e la tutela della salute dei pazienti. Sebbene entrambe le professioni siano orientate al trattamento e alla gestione dei disturbi muscolo-scheletrici e delle patologie legate al movimento, esse sono soggette a regolamentazioni differenti. In questo articolo, analizziamo la legislazione che disciplina la chiropratica e la fisioterapia, evidenziando le principali normative che ne definiscono l’ambito e le specificità.

La Fisioterapia in Italia: normativa e regolamenti 

1. Legge 56/1987: Fondamenti della Fisioterapia in Italia

La professione di fisioterapista è regolamentata dalla Legge 56/1987, che stabilisce i principi generali per l'esercizio della professione. La legge ha avuto un impatto fondamentale nel riconoscere la fisioterapia come una professione sanitaria, stabilendo il quadro giuridico per la formazione, l'esercizio e la supervisione della pratica professionale.

Principali disposizioni della Legge 56/1987:

  • definizione della professione: la fisioterapia viene definita come l'attività volta al trattamento, alla prevenzione e alla riabilitazione di patologie fisiche, mediante l'uso di tecniche manuali, esercizi e apparecchiature;
  • formazione: la legge stabilisce che per esercitare la professione di fisioterapista è necessario conseguire una laurea triennale in fisioterapia, attualmente regolata dal ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (miur). la formazione prevede il superamento di un esame di abilitazione professionale, necessario per l'iscrizione all'albo dei fisioterapisti;
  • albo professionale: ogni fisioterapista deve essere iscritto all'albo professionale gestito dall'ordine delle professioni sanitarie. l'iscrizione è condizione indispensabile per l'esercizio della professione, che implica il rispetto dei principi etici e professionali.

La Legge 56/1987 è quindi il cardine della regolamentazione della fisioterapia in Italia, ma è stata successivamente integrata da altre normative più recenti.

2. Legge 42/1999: Le Professioni Sanitarie

Un altro passo importante per il riconoscimento delle professioni sanitarie in Italia è stato il Decreto Legislativo 42/1999, che ha introdotto un quadro normativo per la formazione, l’abilitazione e la regolamentazione delle professioni sanitarie. La legge ha istituito i profili professionali delle professioni sanitarie, tra cui la fisioterapia, chiarendo i compiti e le competenze specifiche di ciascun professionista sanitario.

3. Normativa Europea e Direttiva 2005/36/CE

La Direttiva Europea 2005/36/CE ha avuto un'importante influenza sulla professione di fisioterapista, poiché ha armonizzato i requisiti per l’esercizio della professione all’interno dell’Unione Europea. La direttiva stabilisce che la qualifica di fisioterapista, conseguita in uno Stato membro, deve essere riconosciuta negli altri paesi UE, a condizione che siano rispettati i requisiti minimi di formazione e competenza. Pertanto, i fisioterapisti italiani possono esercitare la professione in altri Stati membri e viceversa.

La Chiropratica in Italia: normativa e riconoscimento 

1. Legge 4/2013: Riconoscimento delle professioni non regolamentate

La chiropratica in Italia ha un percorso normativo complesso, in quanto non è stata formalmente riconosciuta come professione sanitaria fino a tempi recenti. Fino alla Legge 4/2013, la chiropratica era considerata una professione non regolamentata, anche se ampiamente praticata in tutto il mondo, specialmente negli Stati Uniti e in molti paesi europei.

Principali disposizioni della Legge 4/2013:

  • Riconoscimento delle professioni non regolamentate: la Legge 4/2013 ha fornito una definizione giuridica delle professioni non regolamentate, tra cui la chiropratica, stabilendo che queste professioni, pur non essendo obbligatoriamente regolate da specifiche leggi statali, devono comunque rispettare determinati requisiti di qualità e formazione;
  • Creazione di associazioni professionali: La legge ha permesso la creazione di associazioni professionali, come l'Associazione Italiana Chiropratici (AIC), che garantiscono la qualità della professione e offrono un sistema di certificazione per i chiropratici.

2. Legge 8/2018: Riconoscimento della Chiropratica come Professione Sanitaria

Un passo fondamentale per il riconoscimento della chiropratica come professione sanitaria è stato il Decreto Legge 8/2018. Con questa legge, la chiropratica è stata finalmente riconosciuta come professionale sanitaria in Italia. Il decreto ha introdotto la figura del chiropratico nell’ambito delle professioni sanitarie e ha stabilito il quadro normativo per la formazione, l'esercizio e la regolamentazione della professione in Italia.

Aspetti principali del Decreto 8/2018:

  • riconoscimento ufficiale: il decreto ha sancito il riconoscimento della chiropratica come professione sanitaria a tutti gli effetti, regolamentando l'accesso alla professione e i requisiti per esercitarla.
  • formazione: la legge prevede che i chiropratici debbano completare una formazione accademica di 5 anni in corsi universitari accreditati, che comprendono teorie e pratiche avanzate di manipolazione della colonna vertebrale.
  • registro professionale: il decreto ha stabilito l’obbligo per i chiropratici di iscriversi a un registro professionale nazionale, gestito da un organismo pubblico, per poter esercitare legalmente.
  • cooperazione con altre professioni sanitarie: la chiropratica è vista come parte integrante del sistema sanitario e deve collaborare con altre figure professionali, come medici e fisioterapisti, per una cura integrata del paziente.

3. Normativa Europea per la Chiropratica

Anche per la chiropratica, la Direttiva Europea 2005/36/CE ha giocato un ruolo importante, poiché ha permesso la mobilità dei professionisti all'interno dell'Unione Europea. I chiropratici italiani, formati secondo le linee guida europee, possono quindi esercitare in altri paesi UE, a condizione che siano rispettati i requisiti di formazione e competenza.

Le Connessioni normative tra chiropratica e fisioterapia 

Sebbene la chiropratica e la fisioterapia siano regolamentate da normative differenti, le due professioni possono spesso lavorare insieme per il trattamento di patologie comuni, come il dolore muscolo-scheletrico, il mal di schiena e le lesioni sportive.

La collaborazione interprofessionale è un aspetto da non sottovalutare: entrambi i professionisti sono tenuti a rispettare il codice deontologico che promuove la collaborazione interprofessionale, specialmente nei casi di trattamento complessi che richiedono un approccio multidisciplinare;

E infine le norme etiche e professionali comuni: sebbene ci siano differenze nei rispettivi ambiti, sia i chiropratici che i fisioterapisti sono soggetti a norme etiche che promuovono la sicurezza del paziente e la qualità del trattamento.

Di: Cristina Saja, giornalista e avvocato

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