Anche se il Covid sembra aver perso la ribalta mediatica, continua a evolversi e a diffondersi. La variante XEC, identificata per la prima volta in Germania ad agosto, potrebbe dominare la prossima ondata invernale. Risultato della ricombinazione di varianti Omicron, XEC presenta caratteristiche simili a quelle prese di mira dai vaccini più recenti. Gli esperti rassicurano: non ci sono segnali che questa variante causi sintomi più gravi rispetto ad altre. La sua rapida diffusione, tuttavia, è monitorata a livello globale, con un’incidenza crescente in Europa, Americhe e Pacifico occidentale.
L’influenza stagionale: dati e previsioni
Ma oltre al Covid c’è, ovviamente, anche l'influenza, che sta colpendo duramente l’Italia (oltre 4,5 milioni di casi da ottobre). La Lombardia registra numeri significativi, mentre il picco dei contagi è atteso a metà gennaio. Bambini sotto i cinque anni sono la fascia più vulnerabile, con un'incidenza di 28,3 casi per mille assistiti. Nel resto d’Italia, Sardegna e Campania risultano le regioni più colpite. Parallelamente, altre sindromi simil-influenzali, come quelle causate da rhinovirus e RSV, contribuiscono all’aumento dei casi respiratori.
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Strategie di contenimento e ruolo dei vaccini
Per far fronte all’aumento delle infezioni, si punta sulla vaccinazione, che quest’anno ha registrato un incremento del 10% rispetto al 2023. Misure come gli "Hotspot infettivologici", attivi in Lombardia, offrono supporto territoriale per ridurre la pressione sugli ospedali. Questi presidi permettono ai pazienti con sintomi respiratori di ricevere assistenza nelle ore serali, evitando il sovraffollamento nei pronto soccorso. Inoltre, gli esperti ricordano l’importanza di non abusare di antibiotici e di affidarsi agli antipiretici per gestire i sintomi influenzali.
Prospettive per il nuovo anno
Le festività natalizie e le temperature rigide favoriscono la diffusione sia del Covid sia dell'influenza, ma gli esperti non lanciano allarmi. Sebbene XEC potrebbe diventare la variante dominante, i vaccini sembrano offrire una buona protezione contro forme gravi della malattia. L’influenza stagionale, invece, proseguirà la sua crescita fino al previsto picco di gennaio. Prevenzione, monitoraggio e vaccinazione restano le armi principali per affrontare questo inverno senza allarmismi, ma con la giusta attenzione.