Il recente Decreto Flussi, approvato dalla Camera dei Deputati e previsto per il 3 dicembre in Senato, ha suscitato forti perplessità tra gli Ordini professionali sanitari. In particolare, il provvedimento prevede una proroga fino al 2027 dell’esercizio temporaneo delle professioni sanitarie da parte di personale straniero, senza un adeguato riconoscimento delle qualifiche professionali né l’iscrizione agli Ordini italiani. Questo scenario rischia, secondo FNOMCeO e FNOPI, di delegittimare il ruolo degli Ordini come garanti della qualità e della deontologia, lasciando un vuoto normativo che potrebbe compromettere la sicurezza dei cittadini assistiti.
"Assenza di controllo e monitoraggio sulle qualifiche professionali"
Le criticità sollevate dalle federazioni dei medici e degli infermieri sono relative al fatto che il decreto permetterebbe ai professionisti sanitari stranieri di esercitare in Italia sulla base della sola iscrizione all’Ordine del Paese di provenienza, senza alcuna verifica sull’equivalenza dei titoli o sul percorso formativo. Inoltre, manca l’obbligo di iscrizione a un elenco speciale tenuto dagli Ordini italiani, strumento essenziale per garantire un controllo deontologico. Questo vuoto normativo lascerebbe i cittadini in una posizione di incertezza rispetto alla qualificazione degli operatori sanitari, in un contesto in cui il controllo sulla qualità e la sicurezza delle cure dovrebbe essere prioritario.
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L’appello delle Federazioni professionali per una regolamentazione rigorosa
Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale ordini professione infermieristica, e Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, hanno espresso preoccupazione per le conseguenze del decreto. Entrambi sottolineano l’urgenza di approvare l’atto d’intesa già predisposto, che introdurrebbe regole uniformi per tutti i professionisti, italiani e stranieri. Tale regolamentazione è fondamentale per garantire la tutela dei diritti dei cittadini e per restituire agli Ordini il loro ruolo di controllo. Gli Ordini chiedono inoltre che si superino le soluzioni temporanee, proroga dopo proroga, per affrontare in modo strutturale il problema della carenza di personale sanitario.
Una strategia sistemica per il futuro della sanità
La proroga dell’esercizio temporaneo delle qualifiche sanitarie, così come prevista nel Decreto Flussi, evidenzia per i presidenti di FNOPI e FNOMCeO, la necessità di una strategia più ampia e sistemica per gestire la carenza di personale medico e infermieristico. Le soluzioni attuali, basate su deroghe normative, rischiano di diventare strutturali senza fornire le necessarie garanzie. Per il futuro, sarà essenziale adottare misure che uniscano solidità e rigore, stabilendo regole chiare e uguali per tutti i professionisti e offrendo tutele adeguate ai cittadini, sia in termini di sicurezza che di qualità dell’assistenza sanitaria. “Il tema della carenza del personale sanitario deve essere affrontato in maniera sistemica e connotato con dei requisiti di solidità e di rigore, con regole uguali per tutti i professionisti e identiche garanzie per tutti i cittadini”, concludono.