Dalla medicina di genere alle più recenti scoperte sull’endometriosi, passando per la nutraceutica fino alla chirurgia, sono solo alcune delle ultime frontiere nella ginecologia su cui i professionisti della salute dovrebbero investire quando si parla di formazione.
In particolar modo in questi campi, la ricerca scientifica sta compiendo una costante evoluzione, permettendo di migliorare significativamente la comprensione della salute femminile e di progredire verso una più effettiva uguaglianza nell’accesso alle cure.
Come infatti spiega più approfonditamente Maria Cristina Gori nel corso di formazione “Medicina di genere: un diverso approccio al paziente” (10.8 crediti ECM), la più recente ricerca scientifica evidenzia chiaramente che uomini e donne possono manifestare sintomi diversi per la stessa patologia e rispondere in modo diverso ai farmaci. Numerosi studi mostrano le differenze nella sintomatologia dell’infarto, nell’incidenza di malattie come la sclerosi multipla e l’ipotiroidismo, così come anche differenze in relazione al più recente Long Covid.
“Al di là della biologia legata al sesso, la medicina di genere esplora le influenze sociali, economiche e culturali che plasmano la salute di uomini e donne. – spiega infatti la Gori, docente di Neurologia presso l’Università La Sapienza e di molteplici corsi Consulcesi dedicati al benessere psicofisico – Dalle variazioni genetiche all’assetto ormonale, dai fattori ambientali alle sfide sociali, questa prospettiva considera la salute come un risultato complesso di molteplici interazioni”.
In questo contesto, una delle chiavi del successo della medicina moderna risiede nella sua capacità di affrontare le disparità di genere nelle diagnosi, nei trattamenti e nelle risposte alle terapie, lavorando in sinergia con la cosiddetta “medicina della donna” e gli specialisti della salute riproduttiva.
Solo attraverso una comprensione approfondita, anche, della salute femminile si può sperare di garantire cure mediche inclusive ed efficaci per tutti, e di rispondere in modo adeguato alle esigenze specifiche delle donne, che ancora troppo spesso devono fare i conti con un approccio medico fallocentrico, anche da parte degli specialisti della salute.
La salute della donna passa per il benessere sessuale
Tra gli oltre 300 corsi accessibili da smartphone, tablet e PC, ci sono quelli affidati a Violeta Benini, l’”ostetrica poliedrica” più nota sui social come la “Divulvatrice”. Accanto a quelli che guardano alle nuove frontiere della ginecologia tanti anche i corsi dedicati ad argomenti tutt’oggi avvolti da disinformazione e vecchie credenze che portano tra il 30% e il 50% delle donne in Italia ad avere problemi sessuali nel corso della vita.
Come racconta la Benini introducendo il corso di formazione “Anatomia e sessualità femminile: abbattiamo i tabù” (6.0 crediti ECM), si parla poco, e male, delle disfunzioni del pavimento pelvico.
“Se e quando se ne parla, è per lo più in connessione con problemi di incontinenza urinaria, fecale o prolassi. E anche in questi casi, che comunque rappresentano solo una piccolissima parte dell’ampio ventaglio di disturbi connessi ad una disfunzione del pavimento pelvico, la percentuale di persone che chiedono aiuto sappiamo essere di molto inferiore al numero di coloro che effettivamente ne soffrono”, spiega la Benini, laureata in ostetricia, educatrice perinatale, formatrice, specializzata in rieducazione pelvica e sessualità consapevole.
“Ma la formazione, così come una maggiore consapevolezza sessuale tra l’opinione pubblica in Italia deve ancora passare attraverso la rottura di tabù e pregiudizi,” aggiunge l’esperta. Un nuovo modo di guardare e comunicare problemi legati alla sessualità è necessario e non può che partire da quella che dovrebbe essere la prima linea di difesa quando si tratta di salute, spiega ancora questa, “perché troppo spesso ci dimentichiamo che la cura della sessualità è salute”.
Se il corso “Anatomia e sessualità femminile: abbattiamo i tabù” guarda più in generale a quegli argomenti legati all’anatomia ed alla sessualità femminile, dall’imene alla verginità fino all’educazione sessuale, il corso multimediale “Benessere del perineo: riabilitazione del pavimento pelvico” (9.0 crediti ECM), guarda al perineo e ai disturbi che possono affliggerlo in relazione a gravidanze e menopausa quando si verifica il prolasso dell’organo pelvico, ma alle meno note disfunzioni di questo che possono dare luogo a dolore durante i rapporti sessuali, difficoltà a raggiungere gli orgasmi, emorroidi e ragadi anali, dolori mestruali, oltre che dei problemi di lombalgia e dolore all’anca.
Dalla riabilitazione alla chirurgia
Nell’esplorazione delle nuove frontiere della ginecologia, non si può non fare riferimento anche al corso di formazione “Ginecologia estetica e funzionale”. Questo, in formato multimediale e da 12.0 crediti ECM, vede come responsabile scientifico Angelo Zullo, Specialista in Ostetricia e Ginecologia.
Come spiega l’esperto, “negli ultimi anni è aumentato il ricorso a trattamenti ginecologici “cosmetologici”, anche in relazione ai nuovi modelli condivisi di bellezza che la società moderna propone e al grande impatto che queste condizioni hanno sulla qualità di vita e sulla sfera psicologica delle pazienti”. Nel contesto della ginecologia estetica, alcuni dei trattamenti comuni possono includere la labioplastica, e la vaginoplastica, mentre la ginecologia funzionale si occupa di problemi legati alla funzionalità dell’apparato riproduttivo femminile. Ciò può includere trattamenti per disturbi legati alla sfera sessuale, come la disfunzione sessuale femminile o la secchezza vaginale, che possono influire, anche in modo significativo, sulla qualità della vita sessuale delle donne e di conseguenza sul loro benessere mentale.
Tra le tecniche esplorate nel corso: filler, radiofrequenza, tossina botulinica, biostimolazione, PRP (Platelet Rich Plasma), laser ablativo frazionato, mentre particolare rilievo verrà dato alla sindrome genitourinaria della menopausa. Su questo argomento, il corso mira a fornire ai professionisti della salute le conoscenze necessarie per l’identificazione dei diversi quadri vulvoscopici tipici delle donne affette da tale sindrome, i principali approcci terapeutici, sia di tipo conservativo sia chirurgico, nonché le conoscenze necessarie per l’identificazione di altre patologie benigne e non che possono interessare i genitali esterni.
Alimentazione e salute della donna
Un altro aspetto ancora spesso sottovalutato in relazione alla salute della donna è il legame tra alimentazione e benessere sessuale femminile.
Il corso di formazione “Nutraceutica e valutazione del microbiota in uroginecologia” (15.0 ECM) esplora proprio le ultime novità in materia di nutraceutici, focalizzandosi sui principi nutritivi che favoriscono la salute del pavimento pelvico e contribuiscono a contrastare le patologie ad esso correlate. La formazione, affidata anch’essa al dottor Zullo, è composta da video-lezioni e materiale didattico di approfondimento.
L’alimentazione è altresì esplorata in relazione ad una moltitudine di patologie e sindromi nella collana di corsi “Gusto è Salute”, affidata a Serena Missori.
C’è quello, ad esempio, che guarda a come impostare diete giuste per ipo e ipertiroidismo senza dover rinunciare al buon cibo. Oppure quello che esplora come prevenire e trattare le problematiche digestive e infiammatorie dell’intestino attraverso una corretta alimentazione.
Tra i corsi della collana più apprezzati dagli specialisti del settore c’è poi “Gusto è Salute. La dieta giusta per l’endometriosi“. La Missori, dopo una panoramica sulla malattia endometriosica e sulla sintomatologia, tratta in modo pratico e subito applicabile un approccio nutrizionale ed integrativo della patologia, per poter fornire da subito alle pazienti, indicazioni circa gli alimenti più utili e quelli sconsigliati da consumare per la gestione della sintomatologia dolorosa che ha un innegabile riflesso sulla sfera emotiva, deteriorando la qualità della vita.