Giornata mondiale dell’udito: formazione e assistenza primaria per una società inclusiva

In occasione della Giornata Mondiale dell’Udito, l’OMS ritorna sull’importanza di avere “sanità pubblica inclusiva, con ambienti accessibili e servizi di sostegno adeguati, incentrati sulla persona”. Ma il contrasto alla perdita d’udito, ribadiscono gli esperti, passa ancor prima attraverso formazione e assistenza primaria.

Sommario

  1. Soluzioni inclusive, servizi e sostegno adeguati
  2. Il nuovo manuale di formazione dell’OMS e l’app di screening
  3. Novità dal mondo della ricerca
  4. Novità dal mondo della formazione

Ogni anno, il 3 marzo, si celebra la Giornata Mondiale dell’Udito, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per promuovere la cura dell’orecchio e dell’udito.

In particolare nell’edizione 2023, spiega l’Organizzazione, si vuole ribadire “l’importanza di integrare la cura dell’orecchio e dell’udito nell’assistenza primaria, in quanto componenti essenziali della copertura sanitaria universale”.

Secondo gli ultimi dati riportati dall’OMS, oltre il 5% della popolazione mondiale (circa 466 milioni di persone) presenta una riduzione dell’udito tale da compromettere la qualità della vita, mentre si stima che entro il 2050 oltre 900 milioni di persone (ovvero 1 su 10) avrà una perdita uditiva disabilitante.

Per quanto riguarda l’Italia, sono circa 7 milioni coloro che soffrono di problemi, più o meno grandi, dell’udito, pari a quasi il 12% della popolazione complessiva. Ma, come ricordano ancora dal Ministero della Salute, oltre la metà dei casi di ipoacusia, può essere prevenuta attraverso misure di sanità pubblica e assistenza primaria.

Per i bambini, per esempio, a fare la differenza concorrono in particolar modo l’immunizzazione e una migliore cura materna e neonatale; negli adulti invece, a ridurre il rischio di perdita d’udito possono contribuire per esempio, l’ascolto sicuro, nonché la sorveglianza dell’ototossicità (danni al sistema uditivo derivanti da farmaci e sostanze chimiche).

Soluzioni inclusive, servizi e sostegno adeguati

Oggi grazie al progresso tecnologico soluzioni innovative a prezzi contenuti sono disponibili per milioni di adulti e bambini. Ne sono un esempio i sempre più piccoli impianti cocleari che a partire dal 2000 hanno cominciato a diffondersi anche in Italia.

Ma, come ricorda l’OMS, per far sì che queste ed altre soluzioni raggiungano sempre più persone, anche coloro che vivono in aree remote e scarsamente servite, è necessario sviluppare strategie di sanità pubblica inclusive, ambienti accessibili e servizi di sostegno adeguati, incentrati sulla persona.

Il nuovo manuale di formazione dell’OMS e l’app di screening

Per promuovere il progresso in questa direzione, in occasione della Giornata Mondiale dell’Udito 2023, l’OMS ha annunciato il lancio di un nuovo manuale di formazione per l’assistenza primaria di udito e orecchio.

Questo, destinato a medici e operatori sanitari, si propone di essere “una guida pratica per la prevenzione, l’identificazione e la gestione della perdita dell’udito e delle malattie dell’orecchio comuni che possono portare ad essa”.

Sebbene tutti dovrebbero controllare il proprio udito di tanto in tanto, sono particolarmente a rischio di problemi le persone spesso esposte a rumori forti o musica, gli adulti più anziani e quelli esposti a farmaci e sostanze chimiche che possono danneggiare il sistema uditivo. Al fine di facilitare i controlli, l’OMS ha sviluppato hearWHO, un’applicazione per il telefono completamente gratuita che permette di fare screening dell’udito.

La nuova app, al momento però disponibile solo in inglese, può essere utilizzata da tutti comodamente da casa, oltre che rappresentare un ulteriore strumento disponibile agli operatori sanitari per individuare le persone con perdita dell’udito per indirizzarle a test diagnostici.

Novità dal mondo della ricerca

È stata pubblicata di recente su Frontiers in Cellular Neuroscience un’importante ricerca che sembrerebbe mostrare come gli scienziati siano sempre più vicini nell’identificare i meccanismi attraverso cui favorire la rigenerazione delle cellule ciliate presenti nell’orecchio umano.

“Già dalle nostre precedenti ricerche sapevamo che l’espressione di un gene di crescita attiva, chiamato ERBB2, fosse in grado di attivare la crescita di nuove cellule ciliate (nei mammiferi), ma non avevamo capito a pieno perché”, ha raccontato Patricia White, PhD, professore di neuroscienze e otorinolaringoiatria presso l’Università di Rochester Medical Center, ricordando lo studio condotto nel 2018.

Al tempo, infatti, i ricercatori avevano scoperto che attivando la crescita del gene ERBB2 venivano innescate una serie a cascata di eventi cellulari con cui le cellule di supporto cocleari cominciavano a moltiplicarsi e ad attivare altre cellule staminali vicine per diventare nuove cellule ciliate sensoriali.

“Questo nuovo studio ci dice come avviene questa attivazione – un significativo progresso verso l’obiettivo finale di generare nuove cellule ciliate cocleari nei mammiferi”, ha detto White.

Novità dal mondo della formazione

“Un società inclusiva guarda in primis a realizzare un sistema sanitario in grado di assistere tutti”, ricorda Luca Rotondi, Presidente Emergenza Sordi APS che con Consulcesi ha realizzato il corso ECM “In reciproco ascolto. Interagire con il paziente sordo in situazione normale e di emergenza”.

“Far entrare tutti i camici bianchi e non solo lo specialista nel mondo dei sordi, comprenderne segreti e caratteristiche al fine di potenziare i servizi di cura e assistenza”, è questo l’obiettivo del corso, ricorda Rotondi.

Grazie al coinvolgimento dei riferimenti istituzionali della comunità sordi, il corso multimediale permette al professionista della salute di acquisire conoscenze e competenze relative agli aspetti comunicativi e relazionali, al fine di poter gestire e comunicare al meglio in situazioni di emergenza e no, che vedano coinvolte persone affette da questa disabilità.

Partendo dal riconoscimento della persona sorda sulla base di comportamenti fisici e psicologici, anche ma non solo nella più complessa emergenza, la formazione approfondisce quindi i diversi tipi di sordità.

Di: Fabiola Zaccardelli

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