Infezioni correlate all'assistenza, è possibile prevenirle?

Quali sono i fattori di rischio delle infezioni correlate all'assistenza e una prevenzione è realmente possibile? Ne parliamo con il prof. Massimo Andreoni, ordinario di Malattie Infettive all'Università di Roma Tor Vergata.

Le infezioni correlate all’assistenza (ICA) sono parte di quelle complicazioni molto difficili da prevenire e uno dei maggiori costi per le strutture in termini di contenzioso medico-legale. Anche la Commissione nazionale per la formazione continua in Medicina ha deciso di inserirle tra le quattro tematiche “di interesse nazionale”, mostrando determinazione a formare i professionisti sanitari verso situazioni di rischio ridotte. 

Ridotte ma non azzerate, in quanto “una prevenzione assoluta non è possibile”; come ci spiega il prof. Massimo Andreoni, ordinario di Malattie Infettive all’Università di Roma Tor Vergata e docente del corso “Lotta alle infezioni correlate all'assistenza: strategie efficaci e responsabilità professionale” per il provider Sanità InFormazione. I fattori di rischio, troppo variabili e situazionali per essere effettivamente controllati sono una parte fondamentale della difficile gestione delle ICA. Secondo il prof. Andreoni, le ICA che possono essere impedite e contrastate sono tra il 30 e il 40% del totale. “Quello che c’è da fare – prosegue – è molta formazione per le persone, perché tutti devono sapere come comportarsi e poi i controlli che vanno messi in atto. Formare vuol dire anche constatare quale è stato l’effetto della formazione, se è riuscita ad inculcare quelli che sono i giusti comportamenti e fare quelle azioni riparative laddove non venga fatto”.

Di: Gloria Frezza, giornalista professionista

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