Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di diagnosi precoce per il disturbo dello spettro autistico. Ma quanto è importante che tale diagnosi venga effettuata anche in età adulta? Partendo da questo interrogativo la dottoressa Francesca Andronico, psicologa e psicoterapeuta, responsabile del Centro Psiche Balduina, in una video-intervista, descrive i ‘buoni motivi’ per cui anche un adulto dovrebbe, laddove necessario, sottoporsi ad un iter diagnostico per i disturbi dello spettro autistico.
A causa della scarsa attenzione riservata al questa tipologia di disturbo nei decenni passati, anche per uno stigma diffuso, non è raro imbattersi in persone adulte con forme lievi di autismo”, commenta l’esperta. Ricevere una diagnosi - anche in età adulta - permette di accedere ad una serie di benefici socio-sanitari che consentono anche di migliorare gli aspetti della vita relazione, di solito quelli principalmente “intaccati” dal disturbo.
“Ad oggi disponiamo di molti strumenti per aiutare le persone affette da disturbo dello spettro autistico: la diagnosi, quindi, non deve essere vista come un'etichetta che identifica la persona, ma come un processo di aiuto, di sostegno e di educazione - sottolinea la dottoressa Andronico -. È bene tenere presente la familiarità del disturbo che deve spingere un soggetto a sottoporsi alle opportune valutazioni, laddove un figlio o un fratello abbia già ricevuto la diagnosi”, conclude la psicoterapeuta.