Nelle ipotesi di rapporto di lavoro nel pubblico impiego, per garantire il buon andamento della pubblica amministrazione ed evitare ipotesi di conflitto di interesse è previsto il cosiddetto vincolo di esclusività. Il vincolo di esclusività, di fatto, inibisce al lavoratore di svolgere attività esterne all’azienda pubblica presso la quale presta servizio se non in casi eccezionali e comunque previo consenso dell’azienda datrice di lavoro.
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Scopri come richiedere l'autorizzazione per esercitare la libera professione in deroga al vincolo di esclusività: moduli, procedure e normativa.
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L’origine della deroga al vincolo di esclusività per i dipendenti pubblici
A settembre 2021 con il Decreto-legge n. 127 poi convertito, era stato sospeso il vincolo di esclusività per gli operatori delle professioni sanitarie, alla luce delle esigenze del SSN emerse a seguito della pandemia da coronavirus. Successivamente, con l’art. 13 del Decreto-legge 34 del 2023 la sospensione è stata prorogata al 31 dicembre 2025. La proroga ha generato diverse critiche poiché in molti si aspettavano un’abrogazione totale del vincolo di esclusività che viene ormai considerato un vecchio retaggio di normative sulla pubblica amministrazione non più attuali.
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In attesa, comunque, di una normativa che risolva la questione, gli operatori delle professioni sanitarie come indicate nell’art. 1 della l. 43 del 2006, ad oggi e fino a dicembre 2025, possono esercitare la propria attività lavorativa in regime libero professionale, al di fuori dell’orario di servizio, previa autorizzazione dell’azienda sanitaria pubblica datrice di lavoro, che di fatto deve verificare e quindi attestare che l’autorizzazione non pregiudichi gli obbiettivi aziendali di interesse pubblico come ad esempio il rispetto delle liste d’attesa.
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