Negli ultimi anni, la telemedicina si è imposta come una delle innovazioni più promettenti nel settore sanitario. Secondo un’indagine condotta da Consulcesi Club, il 45% dei professionisti sanitari ha sperimentato almeno una volta strumenti di telemedicina, con un utilizzo prevalente nella refertazione e condivisione di esami a distanza (35%).
Tuttavia, il 55% degli operatori non ha mai impiegato questa tecnologia, segnalando una crescita ancora parziale e un significativo margine di espansione. Tra gli strumenti più diffusi emergono le televisite con i pazienti (26%) e il telemonitoraggio dei parametri vitali (17%), a dimostrazione che l’adozione di soluzioni più avanzate rimane ancora limitata.
I vantaggi della telemedicina per i professionisti e i pazienti
L’indagine ha evidenziato diversi benefici legati all'uso della telemedicina. Uno dei principali vantaggi è l’ottimizzazione del tempo, riconosciuta dal 24% dei professionisti sanitari, seguita dalla riduzione dei tempi di attesa per i pazienti (22%). La telemedicina si rivela inoltre fondamentale per migliorare la gestione del follow-up (21%) e garantire maggiore accessibilità alle cure, specialmente per i pazienti residenti in aree remote (21%). Questi dati confermano il potenziale della telemedicina nel rendere il sistema sanitario più efficiente e inclusivo, in quanto fornisce un'interazione più diretta e continuativa tra medico e paziente.
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Le criticità della telemedicina: ostacoli tecnici e normativi
Nonostante le potenzialità, l’indagine di Consulcesi Club ha messo in luce alcune criticità che ostacolano la piena integrazione della telemedicina nella pratica clinica. Tra le principali problematiche segnalate vi sono difficoltà di connessione e software poco intuitivi (35%), seguite dalle limitazioni nella valutazione clinica a distanza (24%).
Inoltre, una parte dei professionisti denuncia una resistenza all'adozione di queste tecnologie sia da parte dei pazienti che dei colleghi (14%), oltre a preoccupazioni legate alla sicurezza e alla privacy dei dati sanitari (9%). Questi fattori evidenziano la necessità di investire in infrastrutture tecnologiche più affidabili e in percorsi formativi specifici per operatori sanitari e pazienti.
Il futuro della telemedicina: verso una maggiore integrazione
L’indagine indica che il 73% dei professionisti sanitari auspica una maggiore integrazione della telemedicina nella pratica clinica, purché regolamentata in modo chiaro ed efficace. Per migliorare l’efficacia di queste soluzioni, i professionisti ritengono prioritari interventi su tre fronti principali: una maggiore formazione specifica (33%), investimenti in infrastrutture tecnologiche più avanzate (30%) e la definizione di linee guida chiare e di una normativa adeguata (28%).
La piattaforma Consulcesi Club: un supporto concreto per la telemedicina
Per favorire la diffusione della telemedicina e supportare i professionisti sanitari, Consulcesi Club ha sviluppato una piattaforma digitale con funzionalità innovative. Tra i servizi offerti vi sono un’agenda online per gestire prenotazioni, televisite e follow-up digitali, la condivisione sicura di referti nel rispetto della privacy, la gestione di pagamenti e fatturazione online e un supporto tecnico dedicato.
Inoltre, la piattaforma offre accesso a oltre 200 corsi ECM online su tematiche sanitarie e digitali, in modo da rispondere concretamente alle esigenze di formazione dei professionisti. Grazie a queste soluzioni, la telemedicina può diventare un elemento chiave per modernizzare il sistema sanitario, migliorare l'accesso alle cure e rendere più efficiente la gestione clinica.
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