La pandemia da Covid-19 è stata certamente il leitmotiv che ci ha spinto a fare più attenzione alla salute, nostra e del nostro pianeta. Se prima quindi i 17 goal ASVIS erano conosciuti, adesso si è certamente consapevoli del loro significato. Non a caso, infatti, il
PNRR ha previsto e avviato il sistema di prevenzione dei rischi ambientali e climatici. Il D.L. 30 aprile 2022, n. 36 tra le “ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (
PNRR)” contiene anche una
previsione sui rischi ambientali e climatici. A conferma delle risorse da voler destinare a questi scopi anche la previsione delle
nuove misure per il contrasto del fenomeno infortunistico e per il miglioramento degli standard di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Le disposizioni spaziano su diverse materie, come: produzione e consumo di idrogeno da fonti rinnovabili;
potenziamento del sistema di monitoraggio dell’efficientamento energetico attraverso le misure di Ecobonus e Sismabonus; programma nazionale di gestione dei rifiuti; sistema nazionale per la tutela della salute dai rischi ambientali e climatici; la transizione digitale; elettrificazione dei porti.
Sullo sfondo del cambiamento, o più semplicemente del progresso, c’è l’ambiente. Un argomento trasversale che rientra tra i temi caldi del Piano in cardine con gli obiettivi europei di rivoluzione verde e transizione ecologica.
Chi sono i consulenti ambientali e perché questo green job è necessario?
Economia circolare e sostenibilità costituiscono l’asse portante delle ultime riforme ed è per questo che tutto va gestito anche attraverso molteplici figure professionali: da quelle manageriali e di controllo, a quelle legate ad aspetti comunicativi e giuridici.
Risorse immense non solo per le aziende, ma per la società nel suo complesso.
I consulenti ambientali lavorano in un ambiente multidisciplinare e ricoprono ruoli di responsabilità per la professionalità che sviluppano, affinando tecniche e competenze richiestissime in un momento di transizione. Così, se
la figura professionale dell’avvocato è sempre stata di rilevante importanza – anche e soprattutto per una consulenza preventiva – adesso
diventa necessaria in un contesto di complessità e sinergia. La compliance normativa è alla base di ogni scelta sia aziendale che da privato.
La consulenza tecnica ha bisogno della preparazione di un progetto, di un’istanza, di un ricorso e di qualsiasi altro atto per cui occorre l’aiuto di uno specialista tecnico, in grado di tradurre in pratica gli obblighi di legge, di ideare nuovi processi più efficienti, di contestualizzare e contribuire al processo di contaminazione professionale tipica di chi opera nel settore ambientale.
Dall’ambiente alla Sanità per costruire il futuro del Paese
È ormai risaputo che
ogni scelta di oggi ricade sul futuro delle nuove generazioni, così come le scelte passate sono ricadute sul presente. Per questo, il cittadino diventa individuo centrale anche per le Istituzioni Politiche pronte ad ascoltare e trovare soluzioni, in sinergia e di concerti con i più altri valori condivisi in Italia e in Europa.
Dal contrasto all’emissione dei gas serra allo sport, dall’istruzione e formazione alla sicurezza e rispetto dei diritti umani, dall’economia e occupazione alla richiesta di revisione del Trattato di Dublino per una redistribuzione equa e che garantisca il rispetto della dignità umana delle persone richiedenti asilo, le proposte dei cittadini – 49 per l’esattezza - sono arrivate sul
tavolo della Conferenza sul Futuro dell’Europa.
Come si colloca in questo contesto la Sicurezza Ambientale?
In termini aziendali, per “
sicurezza ambientale” si intende quel
complesso di attività che consentono all’impresa di operare all’interno di un sistema di prevenzione ambientale rispetto, da un lato, ai rischi e alle sanzioni che potrebbe subire nell’ambito della sua attività e, dall’altro, ai rischi che potrebbe correre nel non essere a conoscenza delle opportunità che vengono offerte dalla approfondita conoscenza di questa disciplina.
Ma anche in termini sociali, la ‘sicurezza ambientale’ non va sottovalutata. È questa disciplina, infatti, che evita il degenerare di
rischi di salute cronica, come ad esempio – una fra tutte –
le allergie.
Peraltro,
la sicurezza ambientale non è obbligatoria, in quanto la prevenzione ambientale non è obbligatoria, a differenza di quel che avviene già da diversi anni per la sicurezza (e salute) sui luoghi di lavoro, dominata – in questo caso – dal principio di prevenzione obbligatoria, disciplinata da specifiche norme presenti nel noto Testo Unico n. 81/2008.
Tuttavia, i tempi sono maturi per fare quel
salto di qualità sul terreno della consapevolezza, competenza e autorevolezza necessari per essere pronti ad accogliere un futuro degno di essere vissuto.
È necessario rispondere ai bisogni quotidiani di tutela e Consulcesi è molto sensibile ai temi attuali, per cui sente l’esigenza di voler essere in prima linea e schierarsi sempre dalla parte della ‘Salute’, in tutte le sfaccettature in cui può essere intesa.
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