La pandemia da Covid-19 ha rallentato l’incrementarsi di smog e inquinamento, almeno per i mesi in cui durante il lockdown – costretti in casa al telelavoro, allo smartworking – abbiamo parcheggiato i nostri mezzi e ci siamo spostati solo di una stanza dentro le mura domestiche. Certamente uno stop traumatico, ma che è servito a farci prendere coscienza di quanto la cosiddetta “transizione ecologica” stia diventando tanto prioritaria quanto essenziale.
Alla luce di quel sistema “One-health” che rappresenta il resoconto e la lezione impartita dal Covid, non si può ignorare quanto prendersi cura della propria persona significhi fare attenzione alla propria salute – soprattutto mentale – e prendersi cura del pianeta e dell’ambiente in cui viviamo. Senza prescindere dagli SDGs ASVIS dell’Agenda ONU 2030, è essenziale rendersi conto che la maggior parte delle patologie (polmonari ad esempio) si sviluppano a causa di inquinamento e smog.
Sono numerosi gli studi scientifici che evidenziano le spiacevoli correlazioni tra l’esposizione allo smog e le patologie respiratorie: una condizione destinata a degenerare con l’avanzamento della tecnologia e l’aumento delle emissioni di fumi per il traffico e il riscaldamento.
Un problema da non sottovalutare: ragione per cui è sempre più importante sensibilizzare persone ed anziani su questo delicato tema.
Quali sono gli effetti dello smog sull’uomo?
Le problematiche legate ai polmoni sono contraddistinte da due tipologie di lesioni: restrittive e ostruttive. Sono proprio quest’ultime a legarsi inevitabilmente allo smog. Le lesioni ostruttive interessano principalmente le vie respiratorie per la resistenza al passaggio dell’aria a causa di ostruzioni parziali o totali nella trachea e nei bronchioli respiratori. Tra queste, colpiscono principalmente gli anziani: l’enfisema, la bronchite cronica, la bronchiectasie e l’asma bronchiale. In molti casi, infatti, lo smog compromette la corretta funzionalità dei polmoni provocando, in un ruolo di corresponsabilità, effetti indesiderati paralleli alle patologie respiratorie come: infiammazioni ai bronchi, polmoniti, tumori, peggioramento dell’asma, ipertensione, diabete, patologie cardiovascolari correlate, problematiche nella gravidanza. Gli effetti dello smog sulla nostra salute si traducono anche in forma di patologie sul sistema respiratorio, in particolar modo in quello degli anziani. Queste si classificano in base alle dirette conseguenze dell’inquinamento, in due tipologie:- Effetti acuti: improvvisa tosse e starnuti, a causa di esposizioni giornaliere, spesso dopo pochi giorni, bronchiti acute, crisi asmatiche, ma anche infezioni batteriche che precedono polmoniti.
- Effetti cronici: si manifestano dopo esposizioni continuative e prolungate nel tempo, comportando una minore capacità respiratoria, asma bronchiale e, nel peggiore dei casi, malattie cardiovascolari, tumori e ictus.
Come ci si difende dallo smog?
Il primo rimedio essenziale e assoluto rimane la prevenzione. Ma non è l’unico. Gli esperti consigliano di prestare molta attenzione a:- Attività fisica intelligente: Svolgere esercizio fisico è importante per la nostra salute, ma è meglio praticare sport lontano dalle zone più trafficate della città, soprattutto nelle ore in cui è più facile osservare il traffico.
- Fumo attivo e passivo: Evitiamo di coinvolgere persone anziane in luoghi chiusi a contatto con il fumo e non fumare in loro presenza per preservarne i polmoni.
- Evitare le ore più calde: Attenzione agli orari in cui uscire, le ore più calde della giornata, infatti, tra le 12.30 e le 17, sono contraddistinte da una concentrazione più fitta di ozono.
- Una buona dieta equilibrata: È necessario integrare la dieta con alimenti ricchi di vitamine. In particolar modo consumando cibi ad alta concentrazione di vitamina C (agrumi, frutta, verdure fresche, patate) e vitamina E (germogli di grano, semi di girasole).
Come si può contribuire a ridurre l’inquinamento atmosferico?
Esistono diversi rimedi accurati che si possono mettere in pratica per limitare l’inquinamento atmosferico e quindi le conseguenze nocive sulla nostra salute. Tutti indistintamente siamo chiamati a fare la nostra parte. Tra le possibili soluzioni:- Potenziare l’uso di strade pedonali e ciclovie, ridisegnando possibilmente le strade e massimizzando la sicurezza urbana con la creazione di zone con limite di velocità massimo di 30 km/h. Per incentivare l’uso della bicicletta, le aziende potrebbero prevedere privilegi per gli impiegati che si recano a lavoro in bici. Da un permesso per finire il lavoro con 15 minuti di anticipo a buoni pasto gratuiti. Le aziende più virtuose potrebbero premiare con un piccolo extra in busta paga.
- Realizzare una rete ciclabile, capace di interconnettere le città, favorendo mobilità a emissioni zero con auto elettriche, auto a idrogeno e tecnologie sempre più pulite.
- Preferire i trasporti pubblici più efficienti come bus, tram e altri mezzi di trasporto pubblico che andrebbe, quindi, potenziato.
- Eliminare i veicoli più inquinanti.