Un uomo è stato salvato da un infarto, perché collegato in tempo reale grazie alla telemedicina, alla propria farmacia di fiducia che ha allertato prontamente i soccorsi. Un altro è stato defibrillato dopo meno di tre minuti dall’arresto cardiaco con il defibrillatore in dotazione nella stessa farmacia. Questi sono solo due dei tanti episodi che mostrano quanto la Farmacia dei Servizi possa fare la differenza nella rete di assistenza e cura territoriale. Il dottor Gianangelo Cocchi, tesoriere dell’Ordine dei Farmacisti di Milano, Monza e Lodi, proprietario della farmacia, in questione, è uno dei pionieri della Farmacia dei Servizi ed è lui che, in una video-intervista, racconta con orgoglio questi due episodi, verificatisi negli ultimi quattro mesi.
La Farmacia dei Servizi: un'evoluzione continua per la salute dei cittadini
“Nel 2005 quando l’allora ed attuale Presidente della FOFI, la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, il dottore Andrea Mandelli, ha lanciato l’idea della Farmacia dei Servizi ho subito creduto che potesse essere un progetto vincente e che avrebbe rappresentato il futuro della nostra professione”, racconta il dottor Cocchi. E non si sbagliava. Meno di cinque anni dopo questa intuizione, infatti, la Farmacia dei Servizi è stata regolamentata da una legge ad hoc, la legge n. 69 del 18-6-2009.
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“In questi anni di strada ne abbiamo percorsa tanta - assicura Alberto Rampoldi, farmacista che lavora accanto al dottor Cocchi -. Basti pensare all’inoculazione dei vaccini o alla telemedicina”. Tuttavia per il dottor Rampoldi il percorso, seppure in questa direzione, può e deve essere ulteriormente ampliato: “Sono gli stessi cittadini a chiedere di poter usufruire di un servizio vaccinale più ampio, che preveda l’inoculazione di vaccini non ancora contemplati nelle farmacie. Così come sarebbe utile, anche per snellire le liste di attesa, l’ampliamento del tele-monitoraggio dei pazienti cronici, oggi possibile solo per alcune malattie. Non meno importante la possibilità di effettuare l’esame della PCR (la proteina C reattiva) per verificare l’effettiva necessità di somministrare un antibiotico, evitando farmaci inutili contribuendo così alla lotta all’antimicrobico resistenza, una delle emergenze sanitarie globali più importanti”, conclude il farmacista.