L’imminente aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), in vigore dal 1 gennaio 2025, segna una tappa cruciale per il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), sia in termini di ampliamento dell’offerta assistenziale che di sfide economiche.
La revisione tariffaria associata ai nuovi LEA comporta un impatto complessivo stimato in 549,9 milioni di euro all’anno, suddivisi tra la specialistica ambulatoriale (502,3 milioni) e la protesica (47,6 milioni). Per coprire questi costi, si fa affidamento sui fondi esistenti, 380,7 milioni di euro stanziati dal DPCM LEA del 2017, e su risorse aggiuntive pari a 169,2 milioni di euro, già previste dalla legge n. 234/2021 in 200 milioni di euro. “Tuttavia, considerando l’inflazione cumulata, negli intervalli dal 2017 al 2024 e dal 2021 al 2024, il valore reale del budget totale è di 459 milioni di euro circa, con perdita del potere d’acquisto di quasi 90 milioni di euro circa. Questo dato evidenzia come le risorse disponibili siano da sole insufficienti a garantire una piena applicazione dei nuovi standard su tutto il territorio nazionale”, commenta l’avvocato Giovanni Paolo Sperti, segretario dell’Associazione Mamanonmama APS ETS.
Le nuove prestazioni a carico del SSN
Procreazione medicalmente assistita, diagnosi e monitoraggio della celiachia e delle malattie rare, enteroscopia con microcamera ingeribile, screening neonatali estesi, consulenza genetica per chi vuole confermare o escludere un sospetto diagnostico, sono solo alcune delle prestazioni che potranno essere erogate in convenzione con il SSN. Saranno anche aggiornate le prestazioni di radioterapia: tutti dovranno avere accesso a terapie come la radioterapia stereotassica, adroterapia e radioterapia con braccio robotico. Cambieranno anche le tariffe per alcune prestazioni oculistiche, come quelle legate alla cataratta, anche se si dovrà pagare un'integrazione per la valutazione anestesiologica. Un'altra parte del decreto riguarda poi le prestazioni per l'assistenza protesica. Tra le novità: gli ausili informatici e di comunicazione, gli apparecchi acustici a tecnologia digitale, le attrezzature domotiche e i sensori di comando e controllo per ambienti, gli arti artificiali a tecnologia avanzata e i sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.
Come migliorare la sostenibilità del Sistema
In un contesto caratterizzato da disponibilità economiche ristrette, la digitalizzazione della sanità rappresenta la leva strategica per migliorare efficienza e sostenibilità oggetto di apporto strutturale del PNRR Missione 6 Salute. “Leva che è pur vero che si compone non solo del FSE 2.0, della CCE e dell’interoperabilità dei sistemi (nazionale e regionali), oltre che della riduzione delle liste d’attesa (D.L. n.73/2024), ma che resta di supporto al personale sanitario che necessita del fondamentale aggiornamento professionale costante”, aggiunge l’avvocato Sperti. Per i medici, il personale sanitario e, quindi, per le organizzazioni delle strutture sanitarie stesse, il quadro delineato dall'ampliamento dell'offerta dei LEA implica una gestione operativa più complessa, con risorse più limitate, nuove prestazioni da erogare, nuovi strumenti da utilizzare e nuovi impegni formativi da seguire.
Leggi anche
Come garantire la piena risposta ai bisogni sanitari
“Ebbene, l’attuale staticità dei parametri di compensazione dei LEA evidenzia la necessità di introdurre meccanismi dinamici di rivalutazione economica o indicizzazione, così da preservare il potere d’acquisto delle risorse stanziate nel tempo e garantire la piena risposta ai bisogni sanitari”, suggerisce l’esperto. Adeguamento ancor più urgente tenuto conto della recente sentenza n. 170/2024 con cui la Corte Costituzionale ha deciso che la competenza sui LEA spetta allo Stato per assicurare uniformità nazionale, con la possibilità per le Regioni di aggiungere tutele. Infatti, un contesto sempre più statico e frammentato, privo di strumenti di adattamento e di coordinamento finanziario, espone al rischio di crescenti diseguaglianze territoriali a è scapito della salute degli individui, specie dei pazienti. “È auspicabile, dunque - conclude l’avvocato Sperti - anche un aumento della spesa sanitaria almeno in linea con gli altri Paesi OCSE (media 6,9% PIL) così che, a livello operativo, possa realizzarsi una Sanità più equa e omogenea, con personale sanitario adeguatamente formato e compensato”.