La Conferenza Stato-Regioni ha decretato che la diagnostica di primo livello possa essere compiuta negli studi dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri.
235 milioni di euro sono stati stanziati nel 2020 e adesso, anche alla luce del PNRR, arrivano i decreti attuativi che permettono l’evoluzione anche della professione dei medici di base.
Fare un ECG, una spirometria o un’ecografia dal medico sarà possibile, grazie al finanziamento pensato per supportare l’acquisto degli strumenti di diagnostiche che permetteranno, dunque, al paziente di avere un servizio più repentino ed efficiente e al SSN di snellire la mole di lavoro del personale sanitario.
Tali apparecchiature, devono essere compatibili ed integrarsi con la Piattaforma nazionale di telemedicina e con i servizi di telemedicina previsti dalla Component 1 della Missione 6 del PNRR nonché con il Fascicolo Sanitario Elettronico. Entro 90 giorni dal decreto, quindi entro fine ottobre, dovrebbero essere erogate le specifiche tecniche per l’erogazione delle prestazioni.
Cosa prevede il decreto?
Le apparecchiature di diagnostica verranno quindi distribuite alle case di comunità hub, alle case di comunità spoke e agli spoke rappresentati dagli studi dei Medici di Medicina Generale e dai Pediatri di Libera Scelta, oltre che alle aggregazioni di medicina di gruppo, tenendo conto delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio. Il fine è abbastanza chiaro e raggiungerlo significherebbe un passo avanti per la Sanità Italiana, ammessa che venga colmata la carenza di medici. Obiettivo primario è quello di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso in tutte le aree territoriali, specialmente nelle piccole isole, nelle aree rurali e nelle periferie urbane, assolvendo al principio di prossimità che è rafforzato dalla conseguente garanzia di assistenza, limitandone le disuguaglianze territoriali. Come evidenziato all’interno del decreto attuativo, le apparecchiature di diagnostica di primo livello garantiranno laprossimità dell’assistenza ed erogazione di prestazioni di competenza dei medici di medicina generale nonché dei pediatri di libera scelta ai soggetti fragili affetti da patologie croniche
Tali apparecchiature, devono essere compatibili ed integrarsi con la Piattaforma nazionale di telemedicina e con i servizi di telemedicina previsti dalla Component 1 della Missione 6 del PNRR nonché con il Fascicolo Sanitario Elettronico. Entro 90 giorni dal decreto, quindi entro fine ottobre, dovrebbero essere erogate le specifiche tecniche per l’erogazione delle prestazioni.
Cosa devono fare le Regioni
Le Regioni dovranno presentare al Ministero della Salute, entro 90 giorni dalla pubblicazione del Decreto, il piano pluriennale dei fabbisogni per l’utilizzo anche parziale delle risorse assegnate. Il piano dovrà contenere:- gli obiettivi di salute che si intendono perseguire
- l’elenco delle apparecchiature sanitarie per la diagnostica di primo livello che si intendono acquisire, comprensivo di descrizione della tecnologia, dei costi di acquisto e di installazione
- una relazione sulle modalità di impiego delle apparecchiature sanitarie e sull’assetto organizzativo che si intende adottare ai fini dell’erogazione delle prestazioni assistenziali, tenendo conto delle diverse forme organizzative in cui operano i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta
- i tempi di acquisizione e di messa in funzione e collaudo delle apparecchiature sanitarie
- il piano regionale di formazione per i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta o l’adesione a quello predisposto dall’Istituto Superiore di Sanità
- un piano di manutenzione, assistenza e aggiornamento, comprensivo anche delle modalità di fornitura e smaltimento dei consumabili necessari per il funzionamento dei dispositivi di proprietà delle aziende sanitarie che si intendono adottare sulle apparecchiature sanitarie
- l’individuazione di specifici indicatori di processo e di risultato attraverso i quali le aziende sanitarie procedono a misurare l’attività svolta, secondo quanto previsto dagli Accordi integrativi regionali e in coerenza con il “Nuovo sistema di garanzia per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria”.