Il microbiota, l'insieme dei microrganismi che popolano il nostro corpo, ha un ruolo cruciale per la nostra salute e il nostro benessere. Inoltre, il microbiota sta emergendo come un fattore chiave nella prevenzione e nel trattamento dei tumori. La relazione tra microbiota e cancro è complessa e si basa su una rete di interazioni tra il sistema immunitario, il metabolismo e la regolazione dell'infiammazione. Quello che sappiamo è che uno squilibrio nel microbiota (disbiosi) può promuovere stati infiammatori cronici, un fattore di rischio per lo sviluppo di tumori. Un microbiota sano contribuisce a mantenere un ambiente intestinale protettivo e prevenire la colonizzazione di patogeni che possono produrre tossine cancerogene o promuovere mutazioni.
Anche l'uso di probiotici (batteri vivi benefici) e prebiotici (sostanze che nutrono i batteri buoni) è in fase di studio per migliorare la risposta ai trattamenti oncologici e promuovere il benessere generale. Con l’endocrinologa Flavia Prodam, professoressa di Scienze Tecniche dietetiche applicate all’Università Piemonte Orientale abbiamo parlato di queste interazioni sia in relazione alla prevenzione che al trattamento del cancro, aprendo nuove prospettive per la medicina personalizzata.
“L'analisi del microbiota è una frontiera sia nella prevenzione del tumore che nel trattamento, nella risposta al tumore. Non possiamo ancora dare dati certi nel senso che non abbiamo ancora delle terapie mirate. Quello che si sta iniziando a scoprire, come vent'anni fa per le mutazioni genetiche dei tumori, è che differenti composizioni del microbiota possono favorire o meno certe tipologie di tumori e possono favorire o meno la risposta a certi farmaci che sono già delle target therapy. Da questo punto di vista, quindi, abbiamo bisogno di più studi, anche su dieta e tumori, nel senso di come modificare con la dieta la composizione microbiologica. Ad oggi non esistono esami dal punto di vista clinico per capire il benessere del microbiota per grande popolazione e grandi pazienti. Non ci sono perché non abbiamo ancora certezze. Sono tutti studi di ricerca, di valutazione della composizione del microbiota che sono tanto molto complessi dal punto di vista dell'analisi. Probabilmente in futuro riusciremo ad avere dei piccoli pannelli che ci permettono di caratterizzare la composizione del microbiota e scegliere terapie o diete nel nostro paziente. Ma non ancora oggi. L'alimentazione e la nutrizione secondo le indicazioni attuali sono fondamentali. Nei prossimi dieci anni, probabilmente, saremo in grado di scegliere l'alimentazione non solo sulla base della tipologia delle terapie del tumore ma anche sulla base del microbiota. Stiamo lavorando in questo senso”.