Il governo ha introdotto un nuovo decreto per contrastare il fenomeno delle aggressioni nei confronti del personale sanitario. Questo decreto, annunciato dal ministro della Salute Orazio Schillaci, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri e prevede una serie di interventi mirati a garantire maggiore sicurezza all'interno delle strutture sanitarie e sociosanitarie. Le principali novità riguardano pene più severe per chi danneggia tali strutture e un potenziamento delle misure di videosorveglianza. Inoltre, viene introdotto l’obbligo di arresto in differita per chi commette aggressioni.
Pene più severe per chi danneggia strutture sanitarie
Una delle misure centrali del decreto prevede sanzioni più pesanti per i danneggiamenti all'interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie e sociosanitarie. Chiunque distrugga, danneggi o renda inutilizzabili beni mobili o immobili destinati all’assistenza sanitaria rischia fino a cinque anni di carcere e una multa fino a 10mila euro. In caso di reati commessi da più persone, la pena viene ulteriormente aggravata. Questa novità mira a preservare l'integrità delle strutture e garantire il corretto svolgimento del servizio pubblico.
Arresto obbligatorio in flagranza e in differita
Il decreto introduce anche modifiche agli articoli 380 e 382-bis del codice di procedura penale. Si estende l’arresto obbligatorio in flagranza per chi causa lesioni personali a operatori sanitari o danneggia attrezzature sanitarie. Un'altra importante novità è l'introduzione dell’arresto in flagranza differita, applicabile entro 48 ore dall’aggressione, basato su prove documentali come registrazioni video o fotografiche. Questa misura è pensata per colpire con maggiore efficacia gli aggressori e garantire una protezione più tempestiva ai professionisti del settore.
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Potenziamento delle misure di videosorveglianza
Il decreto prevede inoltre il rafforzamento delle misure di sicurezza attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza nelle aree delle strutture sanitarie più esposte alle aggressioni. Tuttavia, come ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, questa misura sarà inserita nella prossima legge di bilancio, a partire dal primo gennaio, dopo un confronto con le Regioni e il Garante della privacy. L'obiettivo è bilanciare la sicurezza con il rispetto della privacy, assicurando che le telecamere siano installate solo dove strettamente necessario.
Un impegno verso la sicurezza e la sensibilizzazione
Oltre alle nuove misure repressive, il governo ha sottolineato l’importanza di un cambiamento culturale. Il ministro Schillaci ha dichiarato che queste misure rappresentano un passo importante, ma che è necessario promuovere anche campagne di sensibilizzazione per rafforzare il rapporto di fiducia tra pazienti e medici. L'intenzione è di far sentire più sicuro il personale sanitario, non solo attraverso l'introduzione di sanzioni, ma anche educando la popolazione sul valore del lavoro svolto dagli operatori.
“Una risposta concreta a tutela di tutti gli operatori”
“Oggi abbiamo dato un’altra risposta concreta a tutela di medici, infermieri e di tutti gli operatori sanitari e sociosanitari”, ha affermato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, sottolineando l'importanza dell'arresto in flagranza anche differita. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha aggiunto: “Chi lavora negli ambulatori e nei pronto soccorsi si pone al servizio del cittadino. L’intollerabile violenza che si registra contro di loro giustifica un inasprimento delle pene”.
“Soddisfazione per approvazione Dl con nuove misure”
“Il decreto è stato proposto dai ministri Schillaci e Nordio, che ringrazio – spiega il presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli – e adotta finalmente l’estensione dell’arresto in flagranza differita anche alle violenze operate nei confronti dei professionisti sanitari o comunque nelle strutture sanitarie, attraverso un filmato, una videoregistrazione o qualsiasi altro strumento che consenta di poter individuare l’aggressore. Come noto, l’arresto in fragranza differita dà la possibilità al personale di pubblica sicurezza di poter arrestare entro le 48 ore il soggetto che ha procurato violenza e quindi di assicurarlo alla giustizia”.