Indagine su gestione Covid. Cosa ne pensano gli esperti?

Scopri cosa pensano gli esperti sul tema della gestione Covid-19. Leggi le loro dichiarazioni nell'articolo di Consulcesi.

Sommario

  1. Ricciardi: "Dibattito inutile, usare energie per sicurezza Ssn". Lopalco: "Aberrazione, noi tra i migliori". Pregliasco: "No caccia alle streghe" 
  2. Minelli: "Evitiamo scia sanguinosa di scontri politico-giudiziari"
  3. Lopalco: "Inchiesta Bergamo aberrazione, noi tra i migliori"
  4. Ciccozzi: "A Bergamo processo a scienza sbagliato, poche certezze nel 2020"
  5. Bassetti: "Troppa acredine in inchiesta Bergamo, no a giustizialismo"
  6. Pregliasco: "Fatto il possibile, no caccia a streghe"

Ricciardi: "Dibattito inutile, usare energie per sicurezza Ssn". Lopalco: "Aberrazione, noi tra i migliori". Pregliasco: "No caccia alle streghe" 


"Un dibattito inutile e stucchevole" quello che contrappone gli esperti sugli elementi emersi dall'indagine di Bergamo sulle mancate zone rosse in Lombardia nella prima ondata pandemica. "Non si possono fare dibattiti scientifici in questo modo, non voglio entrare in questa polemica. È assolutamente controproducente". Così all'Adnkronos Salute Walter Ricciardi, docente di Igiene all'Università Cattolica di Roma. Le energie, per Ricciardi, invece che in un inutile dibattito, "dovrebbero concentrarsi sul mettere in sicurezza il Servizio sanitario nazionale che, al momento, non lo è".

Minelli: "Evitiamo scia sanguinosa di scontri politico-giudiziari"

"Mi piacerebbe che si potesse evitare una scia sanguinosa di scontri politico-giudiziari, perché già alto è il prezzo che abbiamo pagato in questi anni di pandemia, ma purtroppo era inevitabile un tale epilogo". Così l'immunologo Mauro Minelli, coordinatore per il Sud Italia della Fondazione per la Medicina personalizzata. "Di certo è necessario, e prioritario, favorire percorsi di legittimazione della verità, in un'ottica di trasparenza. Dire 'non so', 'non c'ero', 'non mi ricordo' non mi sembra onesto e sicuramente non aiuta a fare chiarezza - avverte l'immunologo -. Di certo, quelli erano i tempi in cui ogni ipotesi aggiuntiva rispetto al mainstream codificato dai 'gestori' della pandemia era esclusa a priori e anzi, in verità, nemmeno considerata. Vero è che nessuno nella prima fase aveva chiara in mente la situazione ed errori erano comprensibili, ma incertezze e debolezze politiche si pagano sempre a caro prezzo.

Ed è forse proprio per quel senso di responsabilità civica ed istituzionale, di cui non possiamo spogliarci, che bisogna osservare massimo rispetto per questa operazione di verità, speriamo non troppo lunga e lacerante", conclude Minelli.

Lopalco: "Inchiesta Bergamo aberrazione, noi tra i migliori"

"Sono fermamente convinto che l’inchiesta di Bergamo sia una aberrazione che non aggiungerà nulla sul piano tecnico-scientifico ma contribuirà ancora di più a gettare ombre ingiustificate sulla risposta italiana alla pandemia che, a mio parere, è stata fra le migliori al mondo". A dirlo all'Adnkronos Salute è l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all'Università del Salento.

Ciccozzi: "A Bergamo processo a scienza sbagliato, poche certezze nel 2020"

Secondo Massimo Ciccozzi, responsabile dell'Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, “a gennaio e febbraio 2020 non sapevamo nulla sul Sars-CoV-2, cosa fosse, quali danni poteva fare, non avevamo armi e sapevamo poco sulla sua diffusione. Ora dopo tre anni fare un processo alla scienza mi pare sbagliato. Anzi, oggi è chiaro a tutti come la scienza abbia vinto la battaglia contro il Covid. Ha fatto solo bene. È capitato anche di non essere ascoltati subito, ad esempio quando anche il sottoscritto, già a febbraio, parlava del rischio delle mutazioni del virus che come centro noi avevamo già visto. È vero che c'è stata molta confusione, non si può negare, anche a livello scientifico ma perché non si sapeva molto. Ma ricordiamoci come nei mesi successivi è iniziata una corsa di tutto il mondo scientifico a studiare e a dare risposte. E oggi siamo fuori dal tunnel".

Bassetti: "Troppa acredine in inchiesta Bergamo, no a giustizialismo"

"C’è troppa acredine nell'inchiesta di Bergamo. Non si può guardare a quelle due settimane di febbraio e marzo 2020 con gli occhi e le conoscenze di oggi. Sulla gestione in quei terribili 15 giorni o siamo tutti innocenti o siamo tutti presunti colpevoli. Diciamo no al giustizialismo italico quando si vuole colpire tutti per non colpire nessuno. Indaghiamo, attraverso una commissione parlamentare, sui tre anni della gestione della pandemia per onorare chi ci ha lasciato e per imparare per il futuro". Lo scrive su Facebook l'infettivologo Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive Policlinico San Martino di Genova.

Pregliasco: "Fatto il possibile, no caccia a streghe"

Un errore non fare subito la 'zona rossa' a Bergamo per contenere la diffusione di Covid-19 all'inizio della pandemia nel 2020? "A mio avviso si è fatto il possibile considerato il momento, c'era anche l'ignoranza su una malattia con delle caratteristiche spiazzanti. Ora però non bisogna arrivare a fare una caccia alle streghe". Lo ha ribadito Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università Statale di Milano, a 'Un Giorno da Pecora' su Rai Radio 1, in merito all'inchiesta della procura bergamasca sulla prima gestione pandemica.
Di: Redazione Consulcesi Club

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