Disturbi dell’alimentazione in aumento del 40%

Sommario

  1. Disturbi alimentari: anoressia e bulimia fin dall’infanzia
  2. Cura e prevenzione: l’importanza della diagnosi precoce
Peso e forma fisica sono sempre più motivo di malessere psicologico, soprattutto tra i più giovani che sui social media si trovano a confrontarsi con modelli di magrezza spesso patologica. Tra atti di bullismo, body shaming e misoginia – ne è un esempio la “Boiler summer cup” l’ultima challenge divenuta virale su TikTok che vede prese di mira le ragazze in sovrappeso -ora perpetrati e perpetrabili anche online, disagio e pressione sociale sono in aumento causando una crescita dei disturbi comportamentali. Basti pensare che nel 2020, anche a seguito del Covid-19, i casi erano il 40% in più. È a questi temi e alla corretta prevenzione e diagnosi che è dedicato il nuovo corso “I disturbi del comportamento alimentare: dall’anoressia al binge eating – a letto senza cena” rivolto a medici e operatori sanitari, realizzato dallo Psicologo Psicoterapeuta Stefano Lagona, con Consulcesi Club.

Disturbi alimentari: anoressia e bulimia fin dall’infanzia

L’effetto che la “vetrinizzazione sociale”, così il sociologo italiano Vanni Cadeluppi definisce il fenomeno sociale di progressiva spettacolarizzazione di sé stessi, e il web in generale, influenzano sempre più pesantemente i comportamenti alimentari, e accrescono l’insoddisfazione corporea, il disagio e riducono l’autostima. Le conseguenze? Disturbi del comportamento che possono avere drammatiche conseguenze se non curate in tempo. Secondo quanto ci spiega Lagona inoltre, negli ultimi decenni si è avuto un preoccupante abbassamento dell’età di coloro che soffrono di patologie come anoressia e bulimia, tanto da avere casi fin dall’infanzia e in preadolescenza. Ma altre e complesse problematiche si stanno diffondendo altrettanto rapidamente. Tra questi l’ortoressia che, tra le molteplici sintomatologie, presenta un’esagerata attenzione per la qualità del cibo e il desiderio continuo di depurarsi, la drunkoressia, pratica che vede la restrizione delle calorie per poter consumare più alcol senza aumentare di peso, e ancora la bigoressia che va da un’esagerazione di attività fisica fino all’uso di anabolizzanti e infine la pregoressia, disturbo alimentare che affligge le donne incinte che non vogliono aumentare di peso.

Cura e prevenzione: l’importanza della diagnosi precoce

“Per prevenire e curare queste patologie – spiega Lagona – ci vuole del tempo, ma anche il lavoro degli specialisti e un’azione che sia integrata, con l’obiettivo di una diagnosi corretta e precoce, quindi di una tempestiva presa in carico del paziente”. Se non trattati in tempi e modi adeguati, questi disturbi possono infatti diventare una condizione cronica, compromettendo organi e apparati, e portare alla morte nei casi più gravi. L’insorgenza precoce è poi motivo di ulteriore preoccupazione perché gli effetti associati a corpo e mente sono molto più gravi dal momento che tessuti, ossa e sistema nervoso centrale non hanno ancora raggiunto la loro completo sviluppo. Così, in occasione Giornata Mondiale dei disturbi alimentari, che si celebra il 2 giugno, Lagona e Consulcesi offrono un’opportunità di formazione per i professionisti della sanità che guarda proprio alle nuove tendenze, agli effetti dei social e ad un modello di cura che non veda mente e corpo in armonia, attraverso un lavoro d’equipe tra i vari specialisti e le famiglie delle persone affette da queste patologie.   Leggi anche: "Salute mentale: supporto economico e formazione a sostegno di un bisogno impellente". "Nutrizione e supplementazione nella vita dello sportivo"
Di: Redazione Consulcesi Club

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