Responsabilità professionale medica, quando si configura il danno biologico?

Per la quantificazione in termini economici del danno biologico i giudici possono far riferimento a dei parametri che garantiscono equità e uniformità dei risarcimenti attribuiti. Attraverso il tool di Consulcesi gli operatori sanitari possono conoscere questi parametri e calcolare l’entità di un potenziale risarcimento, tutelandosi al meglio in situazioni che riguardano la vita professionale, ma anche privata.

Per il nostro ordinamento giuridico, il danno biologico è inteso come una lesione dell'integrità psicofisica della persona. Questa lesione, valutabile tramite criteri medico-legali, ha effetti negativi sulle attività quotidiane e sugli aspetti relazionali del danneggiato, indipendentemente dalla sua capacità lavorativa. Tale definizione nel diritto civile italiano mira a garantire un risarcimento equo e uniforme per i danni alla persona. Gli elementi di tutela principale nel caso di danno biologico sono la salute come bene tutelato per cui il danno biologico riguarda la salute, vista come benessere fisico e psichico.

Il suo riconoscimento giuridico è basato sugli articoli 32 della Costituzione Italiana e 2043 del Codice Civile, che prevedono il diritto al risarcimento per il danno ingiusto.

In secondo luogo, la legge 189/2005, nota come "legge Pinto", e le successive modifiche, tra cui il Decreto Legislativo 209/2005 (Codice delle Assicurazioni Private), regolano ulteriormente questa materia, stabilendo criteri e modalità specifiche per la valutazione e il risarcimento del danno biologico.

In quali casi è possibile richiedere e ottenere il risarcimento del danno?

Il risarcimento per danno biologico può essere richiesto e ottenuto in vari casi, purché vi sia una lesione dell'integrità psicofisica della persona riconosciuta e valutabile. Le ipotesi sono le più disparate. Se una persona subisce lesioni fisiche o psicologiche a seguito di un incidente stradale, può richiedere il risarcimento per danno biologico al responsabile del sinistro o alla sua compagnia assicurativa. I lavoratori che subiscono infortuni sul luogo di lavoro o malattie professionali possono richiedere il risarcimento per danno biologico all'INAIL (Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) o al datore di lavoro, in caso di responsabilità diretta.

In caso di danno alla salute per responsabilità medica, causato da negligenza, imprudenza o imperizia medica, il paziente può richiedere il risarcimento per danno biologico. La richiesta può essere rivolta alla struttura sanitaria o al medico responsabile. Le vittime di aggressioni fisiche o violenza possono chiedere il risarcimento per danno biologico all'aggressore attraverso una causa civile o tramite il fondo di solidarietà per le vittime di reati violenti, nei casi previsti dalla legge.

Se una persona subisce lesioni a causa di un prodotto difettoso, può chiedere il risarcimento per danno biologico al produttore o al distributore del prodotto e, in generale, in ogni altra situazione in cui una persona subisca un danno alla salute per colpa di un terzo, è possibile richiedere il risarcimento per danno biologico. Questo può includere incidenti domestici, danni derivanti da strutture o beni di terzi, e così via.

Come richiedere il risarcimento?

Sicuramente il primo passo è denunciare il danno subito alle autorità competenti, come la polizia o l'INAIL, a seconda del caso e fare tesoro della certificazione medica che attesti la lesione e ne valuti l'entità. Subito dopo, sarà necessario presentare una formale richiesta di risarcimento alla controparte (ad esempio, compagnia assicurativa, datore di lavoro, struttura sanitaria, ecc.). Quindi, il danno biologico sarà valutato da un medico legale, che quantificherà la lesione e il suo impatto sulla vita del danneggiato. Se la controparte non riconosce il risarcimento dovuto, è possibile avviare un'azione legale per ottenere il risarcimento.

L’importanza dell’uso delle tabelle

In questo contesto, è facilmente intuibile l’importanza dell’uso delle tabelle di calcolo per determinare il danno biologico.

Tra le caratteristiche più importanti: l’uniformità e la coerenza, l’oggettività, la trasparenza e l’efficienza. Le tabelle assicurano che il risarcimento sia omogeneo a livello nazionale, evitando differenze di trattamento per danni simili e consentono una valutazione più oggettiva del danno, riducendo la discrezionalità del giudice e migliorando la prevedibilità delle sentenze.

Il calcolo del danno sulla base di parametri ufficiali, inoltre, rende il processo di risarcimento più trasparente, facilitando la comprensione del calcolo del danno da parte delle parti coinvolte e semplifica il lavoro di giudici e avvocati, accelerando i tempi delle decisioni e delle liquidazioni del danno.

In Italia, le tabelle più utilizzate per la valutazione del danno biologico sono:

- le tabelle di Milano, create dall'Osservatorio sulla Giustizia Civile del Tribunale di Milano, tra le più usate per la loro completezza e precisione;

- le tabelle di Roma, adottate dal Tribunale di Roma anch'esse largamente utilizzate;

- le tabelle nazionali, introdotte con il Decreto Ministeriale del 3 luglio 2003 e successive modifiche, che mirano a standardizzare il risarcimento su tutto il territorio nazionale.

Queste tabelle prendono in considerazione il danno rilevato dal medico legale in termini percentuali e considerando l'età del danneggiato e la gravità della lesione determinano un potenziale importo risarcitorio.

L’utilità di conoscere l’entità del danno biologico preliminarmente h2

Il danno biologico è un elemento centrale nella protezione dei diritti della persona. L'uso delle tabelle di calcolo assicura un risarcimento equo, uniforme e trasparente, agevolando il lavoro degli operatori del diritto e garantendo giustizia ai danneggiati.

Pertanto, anche per i non addetti ai lavori, coinvolti, anche solo potenzialmente, in una casistica legata alla lesione dell'integrità psicofisica della persona potrebbe essere utile conoscere l’entità di un possibile risarcimento.

Ad esempio, un operatore sanitario coinvolto in un caso di malpractice, che conosce le valutazioni medico-legali effettuate in relazione ai danni subiti dal paziente, potrebbe effettuare preliminarmente un calcolo del potenziale risarcimento attribuibile al paziente e valutare magari la convenienza di un accordo transattivo.

Per effettuare la simulazione di un ipotetico risarcimento per danno biologico, è possibile utilizzare il tool di Consulcesi che si basa sulle tabelle di Roma per avere un’idea del quantum relativo al risarcimento.

 

Di: Cristina Saja, giornalista e avvocato

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