Guida all’assistenza domiciliare integrata: le regole da osservare

L’assistenza domiciliare richiede un approccio preciso e multidisciplinare, oltre che un'attenta pianificazione. Scarica la guida per aggiornare le tue competenze

Sommario

  1. 1. La valutazione Iniziale del paziente
  2. 2. Ambiente domestico sicuro?
  3. 3. Esecuzione del piano di Fisioterapia e le regole da osservare
  4. 4. Formazione dei caregiver e della famiglia
  5. 5. Aspetti Etici e Professionali

L’assistenza domiciliare, soprattutto per i pazienti con difficoltà motorie, patologie croniche o neurodegenerative, richiede un approccio attento e multidisciplinare. I fisioterapisti svolgono un ruolo cruciale nell’aiutare i pazienti a mantenere la mobilità, prevenire complicazioni fisiche e migliorare la qualità della vita. Lavorare in ambiente domestico comporta sfide specifiche e per garantire un’assistenza sicura ed efficace, è necessario seguire una serie di regole fondamentali. L’assistenza domiciliare richiede un’attenta pianificazione e una supervisione costante per garantire il benessere e il recupero del paziente. Seguendo le regole delineate in questa guida, i fisioterapisti possono fornire cure efficaci, sicure e personalizzate, migliorando sensibilmente la qualità della vita dei pazienti e il loro percorso riabilitativo. L’obiettivo finale è promuovere l’indipendenza del paziente, migliorare le sue capacità motorie e assicurare una gestione integrata delle sue esigenze quotidiane, in stretta collaborazione con i familiari e il team sanitario.

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1. La valutazione Iniziale del paziente

Prima di avviare qualsiasi trattamento, è essenziale condurre una valutazione iniziale approfondita del paziente. Ciò consente di identificare le sue condizioni fisiche, i limiti funzionali, le aspettative e i bisogni specifici. Gli strumenti di valutazione comprendono esami fisici, test di forza muscolare, mobilità articolare e bilanciamento.

1.1 Pianificazione del trattamento

In seguito alla valutazione, è necessario elaborare un piano di trattamento personalizzato. Il piano deve essere in linea con gli obiettivi a breve e lungo termine del paziente, tenendo in considerazione le sue capacità cognitive, motorie e i supporti disponibili a domicilio.

1.2 Coinvolgimento della Famiglia e dei Caregiver 

Coinvolgere i caregiver nella fase di valutazione e pianificazione è fondamentale per garantire che abbiano una comprensione chiara delle attività da svolgere e delle tecniche da adottare per assistere il paziente.

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2. Ambiente domestico sicuro?

Prima di iniziare la fisioterapia a domicilio, occorre valutare la sicurezza dell’ambiente. Le potenziali barriere come tappeti, scale, oggetti mal posizionati devono essere rimosse o segnalate per evitare cadute. Lo spazio per la terapia dovrebbe essere adeguato, privo di ostacoli, e ben illuminato.

2.1 Valutazione dell’ambiente domestico e dotazione delle attrezzature necessarie

Verificare che il paziente disponga degli ausili necessari, come deambulatori, sedie ergonomiche, letti regolabili o sollevatori è una delle priorità del fisioterapista. Se mancano, consiglia alla famiglia l'acquisto o il noleggio di tali dispositivi, affinché l'ambiente domestico possa sostenere il percorso riabilitativo.

Se il paziente necessita di adattamenti particolari (es. corrimano, rampe o dispositivi antiscivolo), il fisioterapista dovrebbe collaborare con i caregiver per organizzare eventuali modifiche all'ambiente, in collaborazione con specialisti come terapisti occupazionali o tecnici di ausili.

3. Esecuzione del piano di Fisioterapia e le regole da osservare

Il fisioterapista deve eseguire le sedute secondo il piano personalizzato stabilito durante la fase di valutazione, monitorando costantemente i progressi e le condizioni del paziente. Gli esercizi devono essere adeguati alle capacità del paziente, evitando sovraccarichi o movimenti che potrebbero causare danni. È fondamentale monitorare attentamente la risposta del paziente agli esercizi proposti. La progressione del trattamento deve essere graduale, adattando gli esercizi in base ai miglioramenti o alle difficoltà incontrate. Evitare un approccio standardizzato, e invece personalizzare ogni sessione. Durante le sedute, il fisioterapista deve garantire una supervisione attiva. Il paziente deve essere sempre supportato correttamente, sia fisicamente che verbalmente, per evitare errori nell'esecuzione degli esercizi o lesioni.

Tra le mansioni demandate al fisioterapista, infatti, è necessario assicurare di seguire il piano terapeutico, adattando gli esercizi alle capacità e ai progressi del paziente, senza sovraccaricare o rischiare infortuni; di monitorare costantemente la risposta e valutare come il paziente reagisce agli esercizi, regolando il trattamento in base a miglioramenti o eventuali difficoltà. Il fisioterapista ha, inoltre, l’obbligo di evitare movimenti o tecniche che potrebbero provocare cadute o lesioni, soprattutto nei pazienti più fragili o con difficoltà motorie. Per questo, potrebbe tornare utile implementare esercizi specifici per migliorare l’equilibrio, la forza muscolare e la stabilità, riducendo il rischio di cadute.

Per pazienti allettati o con mobilità ridotta, rientra nei compiti quello di consigliare movimenti regolari o tecniche di mobilizzazione per prevenire piaghe e rigidità.

4. Formazione dei caregiver e della famiglia

Insegnare ai caregiver e ai familiari come aiutare il paziente in modo sicuro, supportando la riabilitazione anche tra una sessione e l’altra potrebbe essere un buon modo di coinvolgere caregiver e famiglia nelle terapie programmate. Tutto questo per riuscire anche a condividere sempre le informazioni e mantenere una comunicazione chiara con i familiari riguardo al piano terapeutico, progressi e cambiamenti necessari. In secondo luogo, è auspicabile trattare il paziente con dignità, coinvolgendolo nelle decisioni riguardanti la terapia e rispettando i suoi desideri e le sue preferenze, ma anche rispettare la privacy del paziente, trattando in modo confidenziale le informazioni personali e mediche, secondo le normative sulla protezione dei dati (es. GDPR). Monitorare costantemente i progressi del paziente e adattare il piano di cura in base alle sue esigenze in evoluzione rientra nella possibilità di personalizzare in maniera continua la terapia. Il fisioterapista deve essere flessibile, adeguando gli esercizi e le tecniche per rispondere ai miglioramenti o alle complicazioni emergenti e deve comunicare e collaborare con altri professionisti della salute (medici, infermieri, terapisti occupazionali) per fornire un’assistenza integrata. Condivisione delle informazioni: il medico curante o altri specialisti dei cambiamenti nello stato di salute del paziente e suggerire eventuali adeguamenti al piano generale di cura.

È inoltre auspicabile essere sensibili alle sfide emotive del paziente, come frustrazione o depressione, e fornire incoraggiamento e sostegno emotivo, incoraggiando il paziente a mantenere la motivazione, soprattutto se la riabilitazione è lenta o presenta ostacoli.

Il fisioterapista ha il compito di formare i caregiver su come assistere correttamente il paziente tra una seduta e l'altra. Questo include insegnare tecniche di mobilizzazione sicura, esercizi da eseguire in autonomia e modi per prevenire le complicazioni, come piaghe da decubito o rigidità articolare. Il coinvolgimento della famiglia è cruciale per il successo della fisioterapia domiciliare. I familiari devono essere formati sulle pratiche di supporto al paziente, incoraggiati a fornire assistenza emotiva e fisica e informati sui progressi o eventuali modifiche del piano terapeutico.

È essenziale mantenere una comunicazione aperta e continua con i caregiver e i familiari, assicurandosi che comprendano chiaramente le istruzioni e siano pronti a intervenire quando necessario. Una buona comunicazione contribuisce alla coerenza e all'efficacia della terapia. Il fisioterapista deve tenere traccia dei progressi del paziente attraverso una documentazione accurata e aggiornata delle sedute. Ciò include note sul miglioramento della mobilità, forza, equilibrio e altre abilità funzionali, oltre a eventuali complicazioni o regressioni. In base ai progressi o alle difficoltà osservate, il piano di cura deve essere costantemente rivisto e adattato. Se necessario, può essere richiesto l’intervento di specialisti per valutazioni ulteriori, come logopedisti o terapisti occupazionali. Per i pazienti con condizioni neurodegenerative, come l’Alzheimer, il fisioterapista deve monitorare i cambiamenti cognitivi, in quanto possono influenzare la capacità del paziente di seguire il trattamento. In questi casi, potrebbe essere necessario semplificare gli esercizi o modificare le tecniche utilizzate.

Nel contesto domiciliare, il fisioterapista deve essere particolarmente attento a prevenire complicazioni come cadute, piaghe da decubito e atrofia muscolare. L’attività fisica regolare, associata a tecniche di mobilizzazione, è essenziale per mantenere la salute del paziente.

5. Aspetti Etici e Professionali

Il fisioterapista deve rispettare la dignità e l’autonomia del paziente in tutte le fasi del trattamento, ascoltare i bisogni e le preoccupazioni del paziente è fondamentale per creare un ambiente di fiducia e rispetto; garantire il rispetto della privacy del paziente. Sono tutti passaggi cruciali dell’assistenza domiciliare. Le informazioni personali e mediche devono essere gestite in conformità con le normative vigenti sulla privacy e qualsiasi intervento deve essere concordato con il paziente o i familiari. Il fisioterapista deve cercare di promuovere il più possibile l’autonomia del paziente, incoraggiandolo a svolgere attività quotidiane in modo indipendente, compatibilmente con le sue capacità.

Qualsiasi professionista sanitario atto a fornire assistenza domiciliare deve essere abilitato alla professione e quindi già in possesso di una laurea riconosciuta, con conseguente iscrizione all’albo professionale. Inoltre, deve seguire le buone prassi di formazione continua per cui è obbligatorio mantenere aggiornate le proprie competenze tramite la partecipazione ai corsi di Educazione Continua in Medicina (ECM), secondo le normative vigenti. Inoltre, se il professionista sanitario esercita la propria attività in forma autonoma, deve avere una partita IVA e rispettare gli obblighi fiscali e contributivi previsti dalla legge. Inoltre, è obbligatorio sottoscrivere una polizza di responsabilità civile professionale per coprire eventuali danni causati nell'esercizio della professione, inclusi i trattamenti domiciliari. Prima di iniziare il trattamento, il fisioterapista deve ottenere il consenso informato del paziente che deve essere:

  • Espresso chiaramente: il paziente deve comprendere la natura, gli obiettivi e i potenziali rischi del trattamento;
  • Scritto e firmato: è consigliabile ottenere il consenso in forma scritta e conservare una copia nel fascicolo del paziente;

- Revocabile: il paziente può revocare il consenso in qualsiasi momento.

Il professionista sanitario impegnato nell’assistenza domiciliare, inoltre, deve mantenere una documentazione completa e accurata delle sedute svolte, inclusi gli interventi effettuati, i progressi del paziente e qualsiasi modifica al piano di trattamento. La documentazione deve essere conservata per un periodo stabilito dalla legge (spesso tra i 5 e i 10 anni, a seconda del paese), per garantire la tracciabilità del percorso terapeutico e soddisfare eventuali richieste legali.

Non bisogna, inoltre, dimenticare che è legalmente responsabile dei danni causati ai pazienti durante il trattamento, sia per negligenza che per imperizia. La polizza di responsabilità civile professionale copre questi rischi, ma è importante operare sempre con la massima diligenza e competenza. In caso di gravi negligenze, comportamenti imprudenti o trattamenti non appropriati che causano lesioni o danni permanenti, il fisioterapista può essere soggetto a procedimenti penali. È quindi essenziale rispettare i protocolli e operare entro i limiti delle proprie competenze professionali.

Altro obbligo è quello di operare entro i limiti della professione: il professionista sanitario deve evitare di effettuare diagnosi mediche, prescrivere farmaci o eseguire trattamenti che non rientrano nelle sue competenze specifiche. In molti casi, il trattamento fisioterapico è prescritto da un medico (es. fisiatra o neurologo). Il fisioterapista deve collaborare con il medico curante e agire in linea con le indicazioni mediche.

 

Di: Cristina Saja, giornalista e avvocato

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